Piazza Vittoria, un bando per salvarla 

Pronta una delibera della giunta comunale che prevede un concorso tra architetti per farla tornare razionalista



BOLZANO. Il testo recita: "Promulgazione del bando di concorso per la sistemazione della parte superficiale di Piazza Vittoria". É, per dirla semplice, l'atto formale che sancisce il ritorno di uno dei luoghi architettonicamente identitari della città al suo ruolo di "insieme", collegato storicamente e sul piano urbanistico ai palazzi e al contesto che lo circonda. Queste parole sono scritte nella prima parte di un promemoria (chiamato così nel frontespizio) che la giunta comunale ha elaborato e che costituirà il contenuto di una delibera prevista per la seduta del 16 luglio. Ma il testo, frutto di un tavolo guidato dal sindaco Renzo Caramaschi con accanto il suo assessore ai Lavori pubblici Luis Walcher, tocca uno degli elementi di preservazione storica e formale più sensibili dell'intera vicenda della piazza, sottoposta in questi anni ad una serie di interventi non coordinati, a rattoppi arredativi e a forzature per il suo uso troppo promiscuo. E il passaggio è questo: "Piazza Vittoria dovrà essere ricostruita nella sua parte di superficie quanto più possibile fedele all'originale". E l'originale, come testimoniano le foto d'epoca, ha un contenuto evidente: il vuoto. La bellezza del nulla. E il suo rapporto molto preciso e cercato con il "pieno" del giardino che precede il monumento. E che era in grado di far emergere la simmetrica pulizia dei palazzi razionalisti che sfilano ai suoi fianchi lungo Corso Libertà e via Cesare Battisti, costituendo così l'"agorà" piacentiniano.

Il bando aprirà il concorso tra gli architetti, come è accaduto per l'analoga procedura che ha portato alla risistemazione (che sarà avviata all'inizio del 2019) di Piazza Matteotti, altro slargo urbano fortemente legato all'identità dell'altra Bolzano, quella dei quartieri operai. Ma, come in quel frangente, conterrà anche una serie di specifiche che costringeranno i progettisti a starsene dentro alcuni paletti molto precisi. "L'idea è di chiedere una quasi assoluta pulizia di intervento - spiega il sindaco - per concentrarsi invece sui materiali e sulle poche esigenze che chiederà la piazza una volta completati i lavori per la costruzione del suo parcheggio sotterraneo". Le esigenze saranno due: la mimetizzazione delle due rampe del garage, una verso Corso Libertà (uscita) l'altra in via Battisti (entrata) e, probabilmente, un elemento semimobile o una base grafica, verso Cappelli, che sia in grado di ospitare eventi o concerti. Il materiale comunque esiste, ed è quello originale. Quando la piazza fu sistemata per diventare quel grande parcheggio in superficie che è ancora oggi, l'allora vicesindaco Elmar Pichler Rolle chiese di non gettare via le vecchie lastre di pietra che, essendo sconnesse, creavano problemi alle auto, ma di riporle in magazzino. Ci sono ancora. E sono state accumulate nel deposito comunale sotto l'A22 in viale Trento. Sono anche divise per gradazione di colore. In origine erano state disposte per formare due rettangoli simmetrici. La spinta, per l'avvio della procedura (ora il promemoria , il 16 la delibera, dopo qualche mese il concorso) è stata data dalla visione del progetto di massima che era stato allegato lo scorso anno a quello del garage interrato. "Non mi sono mai piaciuti tutti quegli alberi e le osservazioni di alcuni architetti di fronte a quell'idea un po' confusa mi ha convinto di chiedere una revisione " confessa Caramaschi. Si vuole evitare quanto accaduto, ad esempio, in piazza Walther, dove le mascherature per gli ingressi del garage rompono in modo troppo evidente l'unità della piazza. Uno dei punti decisivi per decidere il vincitore del concorso saranno le soluzioni adottate per le uscite dai garage per i pedoni. E si sta già facendo strada le ipotesi che invece che di pietra, come quelle di Piazza Mazzini, possano essere di materiale più trasparente. Magari cristallo. Aspettiamo.

(p.ca.)















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