Picchiato davanti al Max di Bressanone: ferito ragazzo di 22 anni
ll giovane pestato a sangue da un coetaneo albanese: ne avrà per tre mesi. In manette l’aggressore. Ancora da chiarire le cause del brutale pestaggio
BRESSANONE. La vicenda ha ancora molti lati da chiarire e, per ora, l’unica cosa certa è solo la gravità dell’episodio avvenuto nella notte tra venerdì e ieri nel parcheggio della discoteca Max, in via Laghetto. Lì, tra le auto degli avventori del locale, è andata in scena una furibonda lite tra due ragazzi. Da una parte un ventiduenne brissinese, dall’altra Juxhin Burgjia, albanese di 21 anni residente degli Stati Uniti, ma fino a poco tempo fa domiciliato in città. Il fatto è avvenuto attorno alle 4.30 del mattino e non è ancora stato possibile chiarire né le cause della lite, né sapere se tra i due la discussione sia iniziata la sera stessa o abbia origini più lontane nel tempo. Chi era nel parcheggio, d’altra parte, s’è accorto di quanto stava accadendo quando gli animi si erano già accesi e dalle parole i due erano già passati ai fatti. La peggio, alla fine, è toccata al giovane di Bressanone - H.L. le iniziali -, brutalmente picchiato con calci e pugni e colpito al volto anche con un cubetto di porfido. Il ventiduenne è stato salvato dal titolare del Max che, intuito cosa stava accandendo, è uscito dal locale e ha inseguito l’aggressore, che però è riuscito a dileguarsi. Ma è stata una fuga di breve durata. Uno dei deejay, infatti, era riuscito a fotografare con il telefonino le fasi del pestaggio e le immagini, subito consegnate ai carabinieri del Nucleo Operativo e del Radiomobile della Compagnia di Bressanone, hanno permesso ai militari di identificare, rintracciare e arrestare Burgija. Il giovane si trova in carcere a Bolzano e dovrà rispondere del reato di lesioni aggravate.
Ai sanitari la situazione parsa subito assai seria e, dopo le prime medicazioni, il ferito è stato trasportato all’ospedale della città vescovile: 90 giorni la pesantissima prognosi di guarigione salvo complicazioni. Nella giornata di ieri, vista la gravità delle lesioni, è stato trasferito presso la clinica universitaria di Innsbruck. Sarà lui, non appena in grado di essere ascoltato, a raccontare cos’è successo prima della zuffa. L’area antistante la discoteca Max è da molto tempo oggetto di dibattito e polemiche. I residenti della zona, infatti, protestano per gli schiamazzi notturni di chi, dopo essere uscito dal locale notturno, si ferma a gozzovigliare fino quasi all’alba. Una situazione che tra le vittime conta anche gli stessi titolari del Max, incolpevoli destintari delle lamentele e che da sempre si adoeperano per convincere i ragazzi a mantenere la voglia di divertirsi nei limiti della civiltà. Di recente poi, è tornato alla ribalta il problema di chi trasforma in un campeggio una parte del piazzale, privo di quei servizi necessari a rendere dignitoso il soggiorno di chi si ferma e a evitare spettacoli indecorosi a chi abita attorno.
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