Pichler Rolle: ora voglio vincere

L’ex Obmann stuzzica Kompatscher: c’è chi ha già scritto il suo nome sulla Coppa


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Elmar Pichler Rolle vuole giocare la sua partita alle primarie Svp fino in fondo. Sa bene di essere l’outsider e non certo il favorito ma sottolinea di «essere sceso in campo per vincere». Nel suo programma per le primarie c’è un po’ di tutto: dall’istituzione di una commissione di saggi per riformare lo Statuto di autonomia al rilancio dell’Euregio, dalla revisione dei capitoli di spesa della Provincia agli incentivi per creare nuovi posti di lavoro, dalla democrazia diretta al ruolo traino della cultura, intesa anche come difesa dell’identità. Nel programma non c’è invece traccia dell’energia, un tema sul quale - in casa Svp - è scivolato anche l’Obmann Richard Theiner, tanto da doversi ritirare dalle primarie.

Pichler Rolle sottolinea come, rispetto al fine settimana di Pasqua, quando ha deciso di mettersi in gioco, lo scenario sia cambiato in modo sostanziale. «Mi ero gettato nella mischia con la convinzione di essere una buona alternativa tra vecchio e nuovo. Una sorta di via di mezzo, senza legami con lobby o altro. Un battitore libero pieno di idee. Ora siamo rimasti in due e penso di poter dire la mia fino in fondo. E questo anche se alcuni giornali hanno già inciso il nome del vincitore di questa sfida sulla coppa, ma la gara per le primarie non è ancora finita». L’ex vicesindaco di Bolzano dice di sentirsi carico come una molla. «Il cuore sta reggendo perfettamente allo stress e la testa gira a mille». Sull’autonomia per Pichler Rolle è tempo che anche la Volkspartei cambi tattica. E diventi più aggressiva. «Non è più tempo di giocare in difesa soprattutto dopo gli attacchi subiti da Roma e dalla Corte Costituzionale. Il nostro obiettivo, da raggiungere con il contributo dei cugini trentini, deve essere il Terzo Statuto». Si irrigidisce un po’ solo quando si parla di energia. «Il disastro è già stato fatto e non abbiamo potuto evitare lo scandalo. Oggi ci stiamo confrontando, anche all’interno del partito, con le pesanti conseguenze. Penso di essere stato l’unico ad aver detto le cose giuste nel momento opportuno ma non mi sembra il momento per polemizzare oltre. L’obiettivo resta un accordo extragiudiziale che accontenti tutte le parti in causa. La Sel, in questo modo, potrebbe continuare a partecipare alle gare per le concessioni idroelettriche». Salta poi fuori l’idea della Consulta trilingue per affrontare temi chiave «come le finanze e la scuola, compreso l’articolo 19 dello Statuto di Autonomia». Per Pichler Rolle non bisogna avere paura della democrazia diretta. «Dobbiamo imparare a coinvolgere di più la popolazione, senza paura. E mi riferisco in particolare ai grandi progetti, per i quali non possiamo decidere sulla testa della gente calandoli dall’alto. È importante che gli altoatesini vengano messi nella condizione di decidere sempre da soli, in modo obiettivo, sulla base di informazioni che tocca a noi trasmettere». L’ex Obmann sa bene che per ottenere un buon risultato deve assolutamente intercettare i voti degli indecisi. E per questo fa un appello. «Questa è l’occasione giusta per suonare la sveglia. Mancano esattamente nove giorni alla fine di questa mini campagna elettorale e fino a sabato ci si può ancora iscrivere e si può ancora contribuire con la propria scelta a decidere quale sarà il prossimo presidente della Provincia. Io ci sono. E me la gioco fino in fondo».

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