Pienone per Renzi «Cambiate anche voi»

In 500 ieri al Rainerum per il candidato alla segreteria nazionale del Pd Pieno sostegno alla lista del partito per le provinciali «e al mio amico Arno»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Prenotare sia la sala piccola che quella grande per Renzi. Ottima scaramanzia. Anche ieri, come un anno fa, Matteo Renzi ha riempito il teatro del Rainerum. Sono arrivati in 500 per ascoltarlo a mezzogiorno. Gli organizzatori esultano. Renzi ha iniziato il tour della propria candidatura alla segreteria del Pd, ma a Bolzano ha lanciato la lista per le provinciali: «Votate Pd». Discorso breve, dedicato alla politica «che può essere una bella cosa». Sull’Alto Adige solo parole di stima: «Siete avanti a tutti sulle energie rinnovabili e potete raccontare come sia vivere lungo la frontiera, luogo di morte per i nostri nonni, terra di pace oggi». Foto finale sul palco con i candidati e le candidate, che ricevono il suo massimo sostegno. «A Firenze abbiamo 5 assessore in una giunta di 9». La mattinata si era aperta con il giallo del pranzo organizzato dall’assessore Roberto Bizzo per consentire un nuovo scambio di idee tra Renzi e Arno Kompatscher, il candidato presidente della Svp. Il fronte degli esclusi nel Pd ha reagito e Bizzo ha annullato tutto. Ufficialmente almeno. Ma un incontro tra Renzi e Kompatscher ci sarebbe stato. Bocche cucite dei protagonisti. «Il mio è un messaggio di sostegno al Pd dell'Alto Adige e un messaggio di sostegno all'amico Arno Kompatscher», così Renzi.

Ha esordito Ilaria Piccinotti, poi il sindaco Luigi Spagnolli, gli assessori-candidati Christian Tommasini e Roberto Bizzo. Bizzo è renziano della prima ora, anche se Renzi avverte: «Vanno rottamate le correnti, a partire dai renziani». Tommasini si schiera e non si schiera ancora: «Renzi sta allargando molto il consenso, c’è movimento dalle parti di Franceschini e Fassino, cui ero vicino...». Spagnolli se la ride: «Meglio che ci sia anch’io sul palco, per tenere sotto controllo le rivalità».

Tra il pubblico molto Pd, gli ormai soliti interessati di centrodestra (vedi articolo a lato), elettori «normali». Ma cosa sia in grado di muovere Renzi lo racconta meglio di tutti l’arrivo di Heinz Peter Hager, potente commercialista bolzanino: «Renzi è molto interessante, mi sembra l’unico che possa smuovere qualcosa in Italia. Ho amici dell’alta finanza nel nord Italia che la pensano come me». Tommasini: «È un momento di cambiamento e lo sappiamo anche qui: come Pd puntiamo sul plurilinguismo, sul sociale e sul maggiore coinvolgimento del capoluogo». Bizzo: «Quando è nato il Pd avevamo il sogno di un partito grande e aperto, ora il sogno si rinnova».

Tocca a Renzi ricordare che proprio ieri cadeva il sesto compleanno del Pd. È lo spunto per enunciare la propria visione della politica, dell’Italia e del Pd: «Ricordare quanto è accaduto, ma immaginare il futuro. Le vostre elezioni sono importanti, si deciderà se vogliamo una Italia più efficiente, meno incline a lamentarsi. Dall’Alto Adige potrà arrivare il messaggio che il tempo dell’Italia non è solo il passato. Siamo stati un grande Paese e possiamo esserlo ancora».

Il filo conduttore della sua campagna è «dobbiamo tornare a chiamarci per nome. Non siamo numeri, non siamo codici fiscali, siamo una comunità e ce ne facciamo carico. Significa che non c’è bisogno della assistente sociale, per sapere che la signora del quarto piano sta male o soffre di solitudine, la malattia del nostro secolo. Poi si attiverà il Comune o una associazione». Questa la missione del Pd, sottolinea. Altrimenti come risalire dal fondo del pozzo?«Vado nelle scuole e i ragazzini dicono “non ci fidiamo dello Stato”».

Alto Adige per Renzi fa rima con Europa: «Siete un esempio di buon governo e di appartenenza declinata in una cornice europea. Una Europa che non può essere solo quella delle banche o della misura dei fagiolini, deve darsi una politica sull’immigrazione». Perché come può la legge Bossi-Fini «pensare di bloccare i nostri fratelli che cercano di solcare il Mediterraneo? Anche donne al nono mese di gravidanza, che fanno piangere i sommozzatori: una donna l’hanno trovata morta ancora legata con il cordone ombelicale al suo bambino. Quelli che dicono che bisogna aiutare i Paesi d’origine sono gli stessi che per anni hanno tagliato i fondi alla cooperazione internazionale». Da segretario del Pd in pectore Renzi dà la scossa ai militanti: «La politica può essere una bella cosa. A chi vi dice che siete solo numeri, rispondete arrivando con dieci persone nuove. Dobbiamo recuperare i delusi degli altri e i nostri». Franz e Bepi gli consegnano il «canederlo d’oro», perché «contro Bersanio aveva perso». Toni Serafini (Uil) annuisce. «La sconfitta gli ha fatto bene, è maturato». All’ex senatore Oskar Peterlini Renzi chiede: «Come andrà il cambio di Durnwalder?». Peterlini: «Rinnovamento con Kompatscher, come con Renzi».

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