Pioggia di denari pubblici sulle Terme di Merano

Tra Provincia e Comune oltre 8 milioni nel 2016 per dare ossigeno al bilancio A pesare sono gli interessi e i mutui da rimborsare, i ricavi non bastano


di Giuseppe Rossi


MERANO. La Provincia è nuovamente costretta a scendere in campo in prima persona per far quadrare i conti 2016 di Terme Merano spa, la società che in riva al Passirio gestisce il centro termale, ii bistrò che si affaccia sulla piazza e il parcheggio interrato da oltre 500 posti auto. Stiamo parlando ovviamente di soldi, e non di pochi spiccioli.

L'altra mattina il presidente Arno Kompatscher e i suoi assessori hanno approvato la delibera che prevede di accantonare proprio per le Terme 3,5 milioni di euro, cifra che nei prossimi mesi finirà nelle casse della società presieduta dal confermato Andreas Cappello. Ma quei tre milioni e mezzo non saranno gli unici costi che la collettività dovrà sopportare per mettere in pareggio il bilancio termale. La Provincia da alcuni anni ha sottoscritto con Terme Merano spa un contratto di servizio secondo il quale ogni anno la società è chiamata a staccare una fattura da altri 3,5 milioni più Iva. Alla fine del 2016 tra una e l'altra voce la Provincia avrà versato nelle casse di Terme Merano 7 milioni.

Ma l'impegno pubblico non finisce qui. Quest'anno anche il Comune di Merano farà la propria parte, pagando una buona fetta degli investimenti che la società ha pianificato. L'impegno del sindaco Paul Rösch è quello di partecipare agli aumenti di capitale per 2,5 milioni in due anni. Per quest'anno saranno sufficienti 1,2 milioni di euro, ovvero la quota di finanziamento che Terme Merano non sarà in grado di coprire da sola per dare esecuzione al piano investimenti programmato. In tutto si parla di 1,6 milioni necessari per acquistare il nuovo software cassa e gestione armadietti, per ammodernare la condotta che porta l'acqua da monte San Vigilio, per ristrutturare la vasca bambini, per convertire la sauna finlandese in sauna a fieno tirolese e per rinnovare l'impianto cloro, videosorveglianza, i lettini dell'area esterna, il compressore inalazioni e per adottare il sistema led per l'illuminazione. Facendo due conti, tra Comune e Provincia quest'anno le Terme riceveranno 8,2 milioni di quattrini pubblici. Il peccato originale del grande progetto di ristrutturazione termale, che oggi la società deve gestire, è quello degli enormi costi sostenuti per la sua costruzione. Ogni anno Terme Merano porta sulla schiena due milioni e mezzo di ammortamenti, 166 mila euro di interessi sui prestiti, ma soprattutto deve rimborsare i mutui contratti a suo tempo: nel solo 2016 ci sono da rimborsare 4,87 milioni di euro. I 9,4 milioni di ricavi previsti per il bilancio 2016 non bastano a coprire tutto. Quasi metà di questo importo viene assorbito dai costi del personale (4,44 milioni di euro), poi ci sono gli spaventosi costi per l'energia (un milione) e le prestazioni di servizi (628 mila euro) e i materiali acquistati (843 mila). Ma un altro dato dovrebbe preoccupare la giunta provinciale. Anche se Terme di Merano, ipoteticamente, non avesse né ammortamenti e neppure interessi passivi sui prestiti da pagare, non riuscirebbe comunque a chiudere in utile o quantomeno in pari il bilancio 2016. La perdita ci sarebbe lo stesso: non sarebbe di 2,88 milioni come previsto nella delibera approvata dalla Provincia, ma di 190 mila euro. Obiettivo del programma di indirizzo 2016-18 è quello di «mantenere il fatturato - si legge nella relazione del presidente Andreas Cappello - e a questo scopo servono dati positivi del settore turistico ma anche maggiori investimenti per aumentare i prezzi a fronte di una migliore qualità dei servizi offerti».













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