Pitarelli espulsa dalla Svp per tre anni

La consigliera ascoltata dalla direzione e punita per il voto contro la giunta. Achammer: gravissimo non averci avvisato



BOLZANO. Anna Pitarelli è stata espulsa dalla Svp. Non per sempre, ma per tre anni. È questa la decisione presa ieri pomeriggio dalla direzione provinciale del partito. La consigliera paga così il suo voto contrario alla giunta Spagnolli arrivato a sorpresa il 24 giugno. Un voto non annunciato né al partito né ai colleghi del gruppo consiliare. Ed è questa la ragione della punizione: la mancata comunicazione su un atto così dirompente, che ha fatto mancare la maggioranza. Bolzano ha rischiato il commissariamento e solo la nuova votazione, tanto contestata dalle opposizioni, e l’appoggio esterno dei due consiglieri Verdi hanno permesso di salvare giunta e consiglio comunale. L’ espulsione di Anna Pitarelli è stata votata pressoché all’unanimità: 20 i voti favorevoli al provvedimento e un solo astenuto. In questi tre anni nessun gruppo locale della Svp potrà rilasciare la tessera alla consigliera, già presidente della circoscrizione Gries-San Quirino, presidente dell’associazione Bolzano domani-Zukunft Bozen, che sostiene il progetto Benko. In via Brennero ieri Anna Pitarelli è stata incalzata, tra gli altri, dall’Obmann Philipp Achammer e dal presidente provinciale Arno Kompatscher. Il procedimento disciplinare si è aperto con la presentazione delle richieste di espulsione, firmate dall’Obmann cittadino Dieter Steger e dalla responsabile della donne di Bolzano Sylvia Hofer. La parola è passata poi ad Anna Pitarelli, che ha avuto il tempo per replicare e rispondere alle domande. La Svp avrebbe preferito evitare il «processo». Fino a ieri mattina è stata invitata a lasciare spontaneamente il partito, evitando l’espulsione. In mattinata ci sarebbe stato l’ultimo tentativo, con un colloquio tra la consigliera e Achammer. «Non me ne andrò, ho agito per coerenza», è stata per giorni la linea di Anna Pitarelli, ribadita davanti alla Parteileitung. La consigliera ha spiegato di avere votato contro la giunta Spagnolli perché non condivide il riallacciamento dei rapporti con gli ecosociali, una mossa contraria a quanto deciso prima delle elezioni. «Ma non è questo il punto. Il punto è che il voto non era stato annunciato. Perché?»: questa la domanda posta più volte da Achammer e Kompatscher. E l’Obmann riferisce: «A questa domanda Anna Pitarelli non ha saputo rispondere. La slealtà grave verso il partito è avere agito nel silenzio, sapendo che la città rischiava di andare a nuove elezioni. Se lei avesse agito con trasparenza, avremmo potuto discutere della sua posizione». Aggiunge Kompatscher: «Non si può certo dire che la Svp sia un partito in cui è vietato discutere. L’espulsione è provocata dalla scorrettezza di quel voto non annunciato».

La sera della votazione i consiglieri della Svp sotto choc avevano annunciato la richiesta di espulsione: «È stato un tradimento». Anna Pitarelli ha confermato ieri che non intende dimettersi dal consiglio comunale. «Ogni candidato firma una dichiarazione in cui si impegna a rispettare le linee decise dal gruppo consiliare. In caso di uscita dal gruppo, il codice etico prevede le dimissioni dal consiglio. Visto che Anna Pitarelli rivendica la sua coerenza, sarà coerente anche con gli impegni firmati?», è la frecciata di Helmuth Renzler. Soddisfatto Steger: «È venuta a mancare la fiducia. E dovevamo dimostrare al Pd che la Svp rispetta i patti». «Bolzano deve rinnovarsi, e lo farà. Continuerò con coerenza il mio percorso e lotterò per i cittadini di Bolzano» è la presa di posizione di Anna Pitarelli ieri sera dopo l’espulsione. (fr.g.)

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