Poca acqua nel laghetto: muoiono 700 pesci

La moria di Sinigo causata dall’interruzione del flusso di un piccolo canale Il gestore: «Era successo anche l’anno scorso, va trovato il responsabile»



MERANO. Un'altra strage di pesci a Sinigo causata dalla mancanza d'acqua nel piccolo canale parallelo al Rio Nova, dietro il laghetto di pesca sportiva. Sono morti circa 700 pesci di vario genere - in particolare trote, salmerini e piccole carpe di 4-5 chili e carcassi - che avevano cercato riparo e fonte di vita in una piccola buca naturale che si trova a poca distanza. La poca acqua a disposizione per sopravvivere e il ghiaccio che ha coperto il punto sono stati fatali. I pesci sono tutti morti. La vicenda è stata denunciata alla Lav, che nella giornata di martedì eseguirà un sopralluogo in zona per verificare ed accertare eventuali responsabilità.

L'acqua, già carente per la situazione di grave siccità di questo periodo, è stata tolta ad Avelengo. «Non so i motivi - dichiara Giuseppe Sartori, il gestore del laghetto di Sinigo - ma credo che una situazione del genere dovrebbe essere chiarita una volta per tutte dalla Forestale, dalla Provincia e dal Comune. I pesci, mancando l'acqua, hanno cercato scampo dirigendosi verso una fossa che si trova poco più avanti. Ma anche la fossa di acqua ne ha poca e, tra l'altro, si è ghiacciata rapidamente per il freddo di questo periodo. Basterebbe poco per risolvere il problema: costruire una vasca in grado di avere più acqua, in modo da consentire ai pesci di resistere un paio di giorni in più. Avrei così il tempo per prelevarli con una retina e immetterli nel laghetto, salvandoli da una morte straziante, che, mi auguro, possa avere un responsabile che venga identificato e perseguito».

È la seconda moria di pesci che accade a Sinigo lungo il medesimo canale. Alla fine di novembre 2015, a seguito dei lavori di pulizia, si era verificato un caso analogo. Non sapendo che questo è proprio tempo di frega, cioè il periodo in cui i pesci che si riproducono scelgono i canali più piccoli con sabbiolina, per risalire i corsi d'acqua e poter deporre le uova. Allora era stato deviato il corso d'acqua nel rio Nova senza preoccuparsi dell'eventuale fauna presente in quei due chilometri di canale: a quel punto l'approvvigionamento idrico era mancato e centinaia di pesci erano rimasti intrappolati in un unica buca profonda e lì erano morti lentamente, in mezzo al fango, I pesci erano stati trovati i con le branchie aperte, segno evidente di soffocamento. Una scena crudele che aveva indignato i pescatori della frazione, sempre attenti al controllo e alla salvaguardia dei corsi idrici della zona. Ora la situazione si è ripetuta, ancora con pesanti conseguenze per la fauna ittica già compromessa nella nostra zona.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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