L'allarme

Polpette col vetro ad Aslago, scattano le prime denunce 

C'erano delle schegge di vetro inserite nei bocconi così piccoli da non dover essere masticati. I frequentatori della passeggiata di via Castel Flavon si sono rivolti alle forze dell’ordine



BOLZANO. Schegge di vetro nelle polpette lasciate sulla passeggiata di via Castel Flavon. I continui ritrovamenti hanno spinto la consigliera comunale Patrizia Brillo (Lega) a sporgere denuncia alle forze dell’ordine insieme a un gruppo di abitanti del quartiere: «Sembra che gli inquirenti abbiano individuato alcune tracce da seguire. I controlli e gli appostamenti potrebbero portare al più presto a individuare il colpevole», segnala in una nota.

L’orrenda scoperta è stata fatta lo scorso dicembre da un residente della zona a spasso col proprio cane. Accortosi di quello che l’amico a quattro zampe aveva in bocca, l’uomo aveva estratto il boccone a forza e sporto denuncia alle forze dell’ordine. I rinvenimenti sono proseguiti nelle settimane seguenti; l’ultimo risale a martedì scorso. Brillo spiega che «tutti i bocconi di carne ritrovati erano molto piccoli, in modo da essere ingoiati senza masticazione. All’interno contenevano scaglie di vetro appuntite capaci di perforare lo stomaco e l’intestino, provocando emorragie interne molto dolorose e potenzialmente letali».

Per ora di polpette letali se ne sono trovate soltanto lungo la passeggiata di via Castel Flavon, in punti diversi. «Sono a rischio anche molti animali selvatici, come volpi e cerbiatti che preferiscono vivere in prossimità di luoghi abitati, trovando condizioni migliori rispetto alla natura selvaggia, perché in città, durante i mesi invernali, è più facile reperire il cibo, vista la grande quantità di rifiuti che gli esseri umani producono».

Ai ritrovamenti sono seguite le denunce alle forze dell’ordine e le segnalazioni all’Ufficio ambiente del Comune. «E continueremo a farle. Invito chiunque legga e abbia a cuore gli altri esseri viventi a fare lo stesso, perché solo così potremo fermare questo abominio. Si tratta di comportamenti di una crudeltà inaudita e che oggi, fortunatamente, la legge punisce con severità, anche con la denuncia penale. Difficile trovare il motivo che spinge a questi gesti estremi e incivili, forse qualche cane lasciato libero, forse la mancata educazione di alcuni proprietari di cani che non seguono le normali regole di comportamento. I loro animali sporcano e la gente arriva all’esasperazione. A tal proposito si potrebbe iniziare risolvendo il problema dei cestini: percorrendo l’intera passeggiata ho trovato un solo cestino in prossimità del castello. Lungo il percorso si trovano ovunque rifiuti abbandonati. L’installazione di altri cestini potrebbe aiutare a mitigare gli animi».

La consigliera conclude ringraziando «il direttore dell’Ufficio tutela dell’ambiente, Renato Spazzini, per la sua disponibilità, e gli agenti del nucleo operativo per l’ importante lavoro che stanno svolgendo. Continueremo a vigilare su ogni comportamento violento nei confronti degli animali».













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