Ponte Gardena, elisir di lunga vita

Con 191 residenti, è il comune altoatesino meno popoloso




di Gianfranco Piccoli

PONTE GARDENA. Il più piccolo e il più grande, il più giovane o il più anziano. A Ponte Gardena si vive così. Di eccessi. Con 191 residenti, è il comune altoatesino meno popoloso. Che ha (aveva) il sindaco più giovane della Provincia: Norbert Merler a 26 anni guidava la giunta. Oggi, che di anni ne ha ancora meno di 50, si è dovuto riposizionare sulla poltrona di vice-sindaco per eccesso di mandati. Potessero decidere gli abitanti - lo adorano - sarebbe rimasto sindaco a vita.

A Ponte Gardena ogni singolo abitante sposta in modo corposo le percentuali. Nel 2009 sono nati 5 bambini, che tradotto significa oltre il 2,5% della popolazione. Nel 2010, sempre all’insegna degli opposti, nessun nato. «Ma quest’anno non è morto nessuno», aggiunge Merler.
In questo continuo e singolare saliscendi di numeri, si scopre che Ponte Gardena ha la più alta percentuale di «grandi anziani» dell’Alto Adige, ovvero di persone con oltre 80 anni. Qui sono in tutto 16 gli over 80, con la signora Maria Rabanser a fare da capocordata con i suoi 96 anni suonati: «E ben portati», commenta qualcuno. I «grandi anziani» sono il 7.7% della popolazione di Ponte Gardena, contro la media del 4,9% della provincia.

«Chiaro, qui basta poco per muovere le percentuali - spiega Merler - ma la verità è che a questo comune non manca nulla e gli anziani trovano tutto quello che serve per invecchiare serenamente». E non si può dargli torto, visto che i servizi che si trovano nei 2,33 chilometri quadrati in cui è racchiusa Ponte Gardena farebbero gola a comuni di ben altre dimensioni: farmacia, ambulatorio, stazione dei treni e dei bus (ogni 30 minuti si trova un mezzo per Bolzano o Bressanone), scuola, asilo, carabinieri, alimentari, bar, albergo, vigili del fuoco, coro parrocchiale, banda... «C’è persino il parroco», rumoreggiano gli anziani al bar Agnello. Di questi tempi, con la crisi vocazionale, è un lusso anche avere un parroco.

«L’elisir di Ponte Gardena? Qui mi lasciano lavorare in pace anche se ho 82 anni - racconta Anna Gantioler dietro il bancone del negozio di artigianato gardenese - la mia vita oggi sono la casa, l’orto, i nipoti e i pronipoti. Mi alzo alle 5 per caricare di legna la caldaia - il metano non c’è - poi bevo il caffè, faccio le pulizie e preparo il pranzo per me e, se serve, per la famiglia. Oggi bistecca, patate, finocchi e insalata». Nessun segreto da custodire? «Il dottor Rapisarda, medico a Santa Cristina, in val Gardena, diceva sempre ai malati di cuore: andate a vivere a Ponte Gardena, a quella quota c’è il clima giusto. Forse aveva ragione».

Giovanni Guido, 83 anni, ha passato una vita a lavorare nella centrale elettrica: «Se ci fosse anche l’ospedale...», dice scherzando. «A parte una casa Ipes che aspetto da anni, qui non manca davvero nulla per stare bene. Godiamo del piacere della tranquillità che solo un paese sa offrire, ma senza rinunciare ai servizi e alla possibilità di raggiungere rapidamente Bolzano e Chiusa». La ricetta di Giovanni? «Una passeggiate tutti i giorni, tra il ponte sull’isarco, Ponte Vecchio e ponte Nuovo».

Rosaria ed Ezio Moreschini e Bruna Adami annuiscono: «Siamo arrivati qui tanti anni fa e qui vorremmo trascorrerci la vecchiaia. Da quando hanno messo in galleria i treni e fatto la tangenziale, poi, questo paese è immerso nella pace».
In questa strettoia della val d’Isarco, alle porte della val Gardena, il sole d’inverno fa capolino dopo le 11 e il termometro resta piantato abbondantemente sotto lo zero. Ma qui, nel paese più longevo dell’Alto Adige, il freddo non fa paura.













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