Ponte Marlengo, lavori per la condotta idrica

Ci passa il 60 per cento di tutta l’acqua potabile utilizzata nella città del Passirio Durante l’intervento (un mese di durata) si attingerà alle altre sorgenti e ai pozzi



MERANO. Azienda municipalizzata mette mano alla condotta idrica che passa nella pancia di ponte Marlengo, uno dei punti nevralgici dell'acquedotto meranese, attraverso la quale passa l'acqua potabile delle sorgenti Frigele. Stiamo parlando della condotta grazie alla quale in città arriva il 60% dell'acqua che ogni giorno viene consumata.

Senza quella tubatura lunga 120 metri immersa nel cemento armato sarebbe impensabile garantire lo scorrere dell'acqua dai rubinetti delle abitazioni in maniera stabile. «Proprio per l'importanza che quella condotta riveste - sostiene Claudio Vitalini, direttore di Asm - abbiamo deciso di operare un intervento preventivo di risanamento». Ieri mattina nel corso di una conferenza stampa i vertici di Asm con i tecnici interessati e le ditte esterne coinvolte hanno presentato l'intervento che da fine febbraio è in corso. In sostanza Asm sta inserendo una "calza", un rivestimento interno alla condotta dopo che la stessa viene ripulita dai depositi di calcare che si sono accumulati dalla fine degli anni Ottanta a oggi. L'intervento di risanamento costerà ad Asm 82 mila euro.

"Mentre in Italia si interviene sempre in fase di emergenza - si è compiaciuto l'ingegner Marzola della Risanamento Fognature della provincia di Treviso, azienda che sta eseguendo i lavori - qui a Merano abbiamo un buon esempio di attività preventiva".

La scelta di rivestire la condotta è dettata dal fatto che si trova in una posizione, dentro il ponte, molto critica, ma anche perchè il manufatto sovrasta l'Adige e la superstrada. "In questo mese di intervento - ha poi spiegato Marcello Favero, responsabile acquedotto di Asm - durante il quale la tubatura è fuori uso, garantiamo la fornitura di acqua alla città attraverso la rete tramite le altre sorgenti a cui siamo collegati e facendo funzionare i pozzi. Questa manutenzione straordinaria non sarebbe stata possibile d'estate". Nei piani di Asm però non è presente, almeno per ora, la costruzione di un secondo attraversamento dell'Adige per dare una alternativa all'unica tubatura, di fatto un collo di bottiglia, che fornisce il 60% dell'acqua potabile a Merano. Servirebbe un secondo ponte, che al momento tra Lagundo e Sinigo non esiste.

L'intervento in corso non si limita al rivestimento interno della condotta, ma grazie alle particolari resine usate, crea di fatto una struttura interna autonoma, che resisterebbe anche in caso di rottura del tubo originario. Dentro ponte Marlengo scorrono altri due tubi che trasportano acqua, quello di proprietà della birreria Forst che rifornisce l'acqua in arrivo da Monte San Vigilio, che viene imbottigliata in zona artigianale Passirio, e quello delle Terme Merano, che porta in centro città l'acqua a uso termale. Quello presentato ieri è il primo intervento di rivestimento interno di condotte idriche avvenuto in città. Fino a oggi ci si era limitati ad inteventi analoghi per le condotte fognarie. «Questo intervento si colloca - ha concluso Claudio Vitalini - nel più ampio progetto di risanamento di tutta la condotta che porta le acque delle sorgenti Frigele in città. Ora i lavori, che segue il Comune, devono concentrarsi in val Venosta e visti i limiti del finanziamento provinciale, dovranno essere usati anche i fondi inizialmente stanziati dal municipio per la manutenzione dell'acquedotto in città».(rog)













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