Portalettere in pensione Renon resta senza posta

La protesta degli abitanti. l sindacati: «La situazione non è più sostenibile» Problemi nel recapito anche nella zona di via Bergamo a Bolzano



BOLZANO. Protestano gli abitanti del Renon, si lamentano quelli di via Bergamo (Don Bosco). Cambiano i posti, non il motivo: la posta non arriva, o meglio per arrivare arriva, ma con due settimane di ritardo.

«Purtroppo le proteste dei cittadini - ammette Danilo Tomasini della segreteria della Uil-Poste - sono più che giustificate: la situazione, in particolare per la zona del Renon, è ormai insostenibile».

Sull’altopiano vivono circa 3.500 persone e l’area era suddivisa, fino a tre anni fa, in nove zone che significava altrettanti portalettere. Poi sono iniziati i tagli: i portalettere sono scesi a otto e poi a sette.

«Da dicembre però - spiega il sindacalista - la situazione è ulteriormente peggiorata, in quanto uno dei portalettere è andato in pensione. A questo si aggiunge il fatto che uno dei sei colleghi rimasti usufruisce, come è suo diritto per altro, di permessi di paternità. Ciò significa che chi resta deve farsi carico del lavoro di chi manca. Il personale è ormai esasperato, perché non si vedono all’orizzonte assunzioni per garantire almeno il turnover. A Roma, dove si prendono le decisioni, non tengono conto della particolarità della nostra realtà. A livello centrale è previsto che un portalettere possa garantire il servizio a circa 500 persone: un rapporto questo che può andare bene in una grande città, ma non in Alto Adige, dove la distribuzione della posta va fatta su un territorio vasto. A Renon, per fare un esempio, i portalettere devono raggiungere le frazioni e i masi».

A Roma stanno pensando ad una riorganizzazione complessiva del sistema delle consegne, tenendo conto che a livello nazionale la posta ha subìto un calo del 30%.

«Ma così non è - dice Tomasini - a livello locale: nonostante la diminuzione dell’uso della posta, l’Alto Adige è comunque la realtà dove ci sono un sacco di abbonamenti, riviste, pubblicazioni di vario tipo da consegnare».

Alla protesta degli abitanti del Renon si aggiunge quella di un’anziana di via Bergamo. «Da due mesi - racconta - il nostro portalettere è in malattia e la posta arriva a singhiozzo. Ogni mese la banca mi invia un bollettino con cui devo effettuare un pagamento. Mi hanno chiamata già due volte, per sollecitare il pagamento ma il bollettino non mi è mai arrivato. Sono andata anche al Centro di via Resia a chiedere informazioni, mi hanno risposto che non hanno posta in giacenza. Cosa che escludo visto che il postino non arriva in via Bergamo da almeno un paio di settimane».

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