Postal, «rispettata la convivenza»

Prima Comunione separata: i genitori difendono scelta e operato del parroco



POSTAL. Due cerimonie per la Prima Comunione dei bambini a Postal: una per quelli di lingua tedesca, la seconda per i 5 di lingua italiana. Il parroco don Gschnitzer ha spiegato che la scelta non significa separazione, ma soltanto un’utile distinzione in favore soprattutto dei bambini. Il tutto nel rispetto della tradizione del paese e della sua comunità. «Celebrarla insieme - scrivono ora i genitori dei bambini di lingua italiana - sarebbe, come sostenuto nella maggior parte delle parrocchie, una forzatura per i piccoli e una strumentalizzazione per dare un segno di unità di cui non abbiamo bisogno. Molte altre sono le occasioni, unitamente ad un nostro stile di convivenza, che possono testimoniare la fraternità vissuta. L'unità nella distinzione, che è il nostro motto, si è respirata concretamente tra tutti i presenti quella mattina durante la celebrazione della Prima Comunione».

Continuano i genitori: «Abbiamo infatti organizzato e usufruito assieme e con gioia dei medesimi servizi e nello stesso tempo ogni gruppo ha avuto l’opportunità di esprimersi secondo la propria cultura, ricca e bella, e per questo da rispettare e custodire. Dopo questa riflessione precisiamo che è stato ancora più triste leggere l’articolo pubblicato lunedì 23 aprile proprio il giorno successivo alla tradizionale celebrazione comunitaria della Santa Messa di preghiera per il raccolto (Erntebitt) alla quale hanno partecipato attivamente ed in coesione entrambi i gruppi linguistici. Rubiamo solamente altre poche righe per ringraziare pubblicamente i parroci Don Joseph, Don Salvatore e Don Pier Giorgio per il loro operato in favore della Comunione della nostra parrocchia che non si limita ad una semplice celebrazione ma ad un lavoro quotidiano».

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