Poste, Roma promette i rinforzi

L’ad Sarmi: 50 portalettere e 20 impiegati agli sportelli



BOLZANO. Parla di «momenti di criticità» da superare, di «recuperi d’efficienza» e di «qualità del servizio». E promette 50 portalettere da assumere entro l’anno in corso, a cui aggiunge altre 20 assunzioni per gli sportelli.

È quanto messo nero su bianco dall’amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, in una lettera indirizzata al parlamentare Svp, Hans Widmann. L’ad della società ricorda poi le difficoltà nel reperire personale in Alto Adige, legate alla proporzionale e alla mancanza sul mercato del lavoro di personale «flessibile». L’obiettivo è quello di arrivare nell’anno in corso «all’inserimento in azienda di circa 70 persone». Questa scelta, «unita al completamento dei percorsi di riorganizzazione, potrà significamente incrementare gli standard di qualità dei servizi postali in provincia di Bolzano», spiega Sarmi che nella missiva scritta pochi giorni fa sembra perfettamente a conoscenza della «crisi» e delle polemiche nate attorno ai disservizi postali in provincia di Bolzano. «Il nuovo modello organizzativo del settore del recapito e degli uffici postali ha determinato in questa prima fase di assestamento alcuni momenti di criticità riferiti ampiamente dalla stampa», ricorda l’ad di Poste Italiane, sottolineando poi il quadro complessivo della forza lavoro della Spa in Alto Adige.

La fotografia dell’organico scattata nel marzo scorso dava un valore di 1.140 dipendenti a tempo pieno. «Nello specifico del recapito le risorse sono a quota 490, con un incremento di 10 unità a tempo pieno rispetto a fine 2006», evidenza Massimo Sarmi in un linguaggio che sfiora il burocratese, ma che offre le cifre esatte del personale occupato in provincia. Agli sportelli operano invece 430 risorse «full time equivalent», anche queste, stando all’ad, leggermente aumentate rispetto alla fine dello scorso anno. Fin qui i dati sui dipendenti che vengono espressi sempre come risorse a tempo pieno. Poi ci sono le novità. «Riteniamo di procedere all’inserimento di dipendenti in entrambi i settori considerando le difficoltà di trovare personale flessibile e la necessità di rispettare le leggi speciali e le procedure obbligatorie della proporzionale», prosegue l’amministratore delegato nella lettera inviata a Widmann.

Ed ecco che «per il settore del recapito si è pensato di rafforzare la copertura del servizio con personale stabile, prevedendo l’inserimento di 50 portalettere». Altre 20 persone «dovrebbero riequilibrare gli organici agli sportelli». Queste ultime da assumere a fine estate, «utilizzando la nuova figura professionale di “operatore di servizi finanziari” attivata con l’apprendistato». E Widmann? «Bene, ma la vera soluzione sarebbe il passaggio delle Poste alla Provincia». (m.d.)













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