Potere al Popolo, la sinistra senza compromessi

BOLZANO. Tutto ruota attorno al lavoro, dicono, «che deve dare dignità: contratti precari da 600 euro al mese sono una infamia». «Potere al popolo» è il movimento di sinistra che corre da solo alle...



BOLZANO. Tutto ruota attorno al lavoro, dicono, «che deve dare dignità: contratti precari da 600 euro al mese sono una infamia». «Potere al popolo» è il movimento di sinistra che corre da solo alle elezioni politiche. Si tengono distanti dal Pd, come da «Liberi e uguali». La malattia della sinistra divisa a prescindere? «Secondo noi serve una svolta politica radicale. Altrimenti non servono a nulla i discorsi sulla riduzione delle disuguaglianze. Dicono che così facciamo vincere i fascisti, ma noi li combattiamo. Possono fare attraversare la strada a quante vecchiette vogliono, per noi restano fascisti, cioè criminali». Alla sala Fronza si sono presentati ieri i candidati altoatesini di Potere al popolo. Sono convinti di avere trovato la formula giusta, questa volta, non la somma delle piccole sigle di estrema sinistra (tra cui Rifondazione comunista, che porta numerosi candidati), ma un movimento nuovo, «nato dal basso», con l’energia che arriva, tra gli altri, dal centro sociale di qualità «Je so’ pazzo» di Napoli, animato da studenti e ricercatori. La portavoce nazionale Viola Carofalo sarà a Bolzano sabato, alle ore 17, nella sala di rappresentanza del Comune con Lidia Menapace. E proprio Lidia Menapace è la figura trainante della lista, candidata al Senato di Bolzano, appassionatamente in prima fila a 93 anni. «In questa campagna elettorale si discute solo di sciocchezze. La robotizzazione del lavoro sarà una rivoluzione pari all’invenzione della ruota», dice Lidia Menapace, «Dovremo inventare un nuovo modo di essere umani. E visto che le rivoluzioni militari vengono soppresse, la rivoluzione che ci serve è quella della cultura». Nella crisi, poco raccontate, spuntano esperienze felici, dicono, «di attività culturali e nuove forme di solidarietà, come i medici in pensione che curano le persone impoverite». Michele Giancola è candidato alla Camera nel collegio di Bolzano. Daniela Tonolli guida il listino proporzionale con Marco Tessadri, Federica Costanzo e Michelangelo Zanghi. Gabriele Benatti è candidato al Senato a Merano, Anna Maria Tulipano a Bressanone. David Augscheller corre nel collegio della Camera di Merano, Annamaria Lorenzini a Bressanone. Rivendicano di stare dalla parte dei più deboli, «anche nel ricco Alto Adige». L’obiettivo è «la ridistribuzione della ricchezza», da declinare, tra l’altro, come tassazione progressiva, imposta patrimoniale, imposta sugli immobili della Chiesa, taglio alle spese militari. Il programma, aggiungono, è già tutto nella Costituzione: sanità e istruzione pubblica, diritto a un lavoro «vero» (abolizione del Jobs Act e della legge Fornero, ripristino dell’articolo 18). Lotta alla corruzione e alla mafia, recupero dell’evasione fiscale, «ci sono 110 miliardi di evasione dai grandi patrimoni». Sì allo ius soli, tutela dell’ambiente. La sinistra avrà una colpa, se la destra si allarga nei ceti popolari? «Sì, c’è stata una puzza sotto al naso istituzionale». Devono superare il 3% nazionale. (fr.g.)













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