Precipita in palestra muore il bidello 

Il corpo di Maurizio Socin, 60 anni, trovato nel tardo pomeriggio di ieri nelle scuole di via Roen. È caduto da un seggiolone da arbitro



BOLZANO. Morire il primo giorno di scuola, nella palestra in via di sistemazione per l’avvio dell’anno scolastico. È accaduto nel pomeriggio di ieri al bolzanino Maurizio Socin, classe 1958, già noto come giocatore del Savoia Basket, uno dei bidelli delle scuole Longon Archimede di via Roen. È stato trovato riverso a terra nella palestra dell’istituto scolastico, dopo essere precipitato a terra dall’alto di uno dei seggioloni utilizzati per arbitrare le partite di pallavolo. Secondo le prime ricostruzioni fornite nella tarda serata di ieri dalle forze dell’ordine, le ipotesi più plausibili risultavano due: malore - forse con perdita di sensi - e conseguente caduta, oppure mera, fatale perdita di equilibrio con conseguente caduta finita davvero male. A dire di più sarà probabilmente l’autopsia.

Sono le sei del pomeriggio di mercoledì, quando dalle scuole Archimede di via Roen arriva la segnalazione alla centrale provinciale di emergenza. Non viene allertata l’ambulanza, perché l’uomo riverso e terra è purtroppo già spirato, probabilmente da diverso tempo, probabilmente delle ore, forse addirittura nel primo dopo pranzo.

Giunti in via Roen, i sanitari della Croce Rossa non possono fare altro che constatare il decesso di Maurizio Socin.

È riverso a terra, senza vita. Giace su un fianco, nell’ampia palestra dell’istituto scolastico che serve sia le scuole elementari che le scuole medie. Accanto a lui, un seggiolone di colore blu, di quelli utilizzati a metà campo, a lato della rete, per arbitrare le partite di pallavolo. È rovesciato anch’esso su un fianco.

Sul posto giungono le volanti della questura. Il medico legale constata la morte dell’uomo. Viene convocata in via Roen anche la polizia scientifica, che effettua tutti i rilievi del caso.

Nel rione la notizia si diffonde in fretta, perché Socin era conosciuto. Capannelli nel bar e nella gelateria dirimpetto. Corre subito il pensiero all’anziana madre del bidello.

Nel frattempo alla palestra di via Roen i rilievi procedono. Si cerca di capire cosa possa essere accaduto e per quale motivo la caduta abbia avuto un esito così tragico. Maurizio Socin si occupava proprio della manutenzione della palestra. Nessun dubbio su cosa stesse facendo lì, a quell’ora, nel primo giorno di scuola: preparava semplicemente l’impianto perché potesse essere utilizzato senza problemi da tutti gli scolari e gli studenti, che dai prossimi giorni avrebbero fatto ginnastica o semplicemente dai tanti sportivi che nelle prossime settimane avrebbero iniziato le varie attività di allenamento, partite tornei e quant’altro.

Dalle prime indiscrezioni trapelate nella tarda serata di ieri, pare che Socin stesse procedendo a una qualche manutenzione degli attrezzi, pare la fune accanto alle pertiche. Era probabilmente in piedi sul seggiolone dell’arbitro, per raggiungere un punto in alto.

Come detto, al momento non è chiaro se si sia trattato di un malore, per colpa del quale l’uomo potrebbe aver perso conoscenza o comunque non essere più in grado di reggersi oppure se si sia trattato di una mera perdita di equilibrio con conseguente caduta a terra. L’altezza non era probabilmente elevatissima, poco più di due metri. Forse sufficienti per fermare una vita.

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