Premi: con quei 12 milioni si può costruire una scuola
Per le elementari, che in autunno apriranno a Firmian, si è spesa una cifra simile Per un centro anziani ne servono 4. E per l’ambiente se ne spendono appena 13
BOLZANO. Dodici milioni di euro. È il costo sostenuto dalle casse provinciali per i premi, distribuiti quest’anno, a 10.200 dipendenti del settore amministrativo e formazione (10 milioni e 300 mila) e a 231 dirigenti (un milione e 400 mila euro). Una somma tanto importante sempre e in particolare in tempi in cui la gente il lavoro più che trovarlo lo perde e anche chi ce l’ha, fatica anche solo a pensare di poter ricevere premi.
Ma per averne le reali dimensioni, bisogna chiedersi cosa si potrebbe fare con questa somma?
«Una scuola», dicono in Comune. Le elementari del quartiere Firmian, che apriranno i battenti a settembre, è costata più o meno questa cifra. Oppure si potrebbero realizzare tre centri per anziani con annessi alloggi: per quello in fase di costruzione sempre a Firmian - sono previsti anche dodici appartamentini - il Comune spenderà 3,5-4 milioni.
Oltre che con le opere pubbliche, il confronto si può fare anche andando a spulciare le voci del bilancio provinciale.
Un capitolo importante come la protezione civile e antincendi costa, ad esempio, 3 milioni e 700 mila euro in meno (8 milioni e 586 mila); poco di più, 13 milioni e 460 mila, è quello che si spende per la difesa dell’ambiente; più o meno lo stesso budget fissato per lo sport e il tempo libero dove si investono 13 milioni e 641 mila euro. Altro dato interessante: se per i premi si spendono 12 milioni, se ne investono “solo” 20 e 227 mila nella formazione professionale e più o meno lo stesso per lavoro e occupazione.
Il premier Matteo Renzi, proprio di recente, intervenendo alla trasmissione “Porta a porta” ha detto che, nella riforma della pubblica amministrazione si introdurrà un nuovo sistema di valutazione per i premi ai dirigenti che non saranno più estesi a tutti indistintamente ma solo a chi "fa bene il proprio lavoro". «Bisogna avere dirigenti che facciano i dirigenti - ha spiegato il presidente del Consiglio - non è possibile che tutti ricevano il premio di produzione, tutti siano ottimi. L'indennità è sempre cresciuta anche quando il Paese andava male. Io a palazzo Chigi ho messo un criterio per cui una parte del premio ai dirigenti deriva da come va il Paese: se il Paese perde il 2,5% di Pil, non diamo il 30% in più ai dirigenti bravi».
Secondo il capo del personale della Provincia Engelbert Scaller, anche l’assessore al personale Waltraud Deeg nella riorganizzazione della macchina amministrativa ha previsto di intensificare i controlli sulle valutazioni fatte dai dirigenti in base alle quali si erogano i premi.(a.m)