“Premio Fedeltà” ad Artù, il cane eroe che salvò i padroni a Vipiteno
VIPITENO. È stato lui ad accorgersi che qualcosa non andava. Mentre i suoi padroni dormivano di là, nella stanza da letto, Artù, un cane meticcio di 12 anni, ha lasciato la sua cuccia per capire cosa stesse succedendo: i suoi sensi erano in allarme e il nemico stava lì, dietro una cabina armadio che silenziosamente si sviluppava per divorarsi tutto quello che incontrava sulla sua strada. Il fumo era un segnale inequivocabile: stava scoppiando un incendio e i suoi padroni, ignari, dormivano a pochi metri. E allora Artù si è fiondato sul loro letto, segnalando il pericolo e permettendo a tutti di scappare appena in tempo. Per questo Artù sarà insignito del prestigioso premio internazionale “Fedeltà del Cane" assegnato ogni anno a Camogli. Increduli, ma orgogliosi, per la notizia i suoi padroni vipitenesi, Dario Renato Cocuzzi e Ionela Voaides che devono la vita proprio al loro amato compagno di sempre, il quale li ha svegliati in piena notte durante un incendio nel loro appartamento nell'inverno scorso, dandogli il tempo di fuggire.
Dopo quell’incendio la coppia ha dovuto ricominciare da zero e mese dopo mese ce l'ha fatta, grazie anche alla loro grande forza di volontà. Ora il riconoscimento a livello internazionale per quella tragica notte, arrivato come un fulmine a ciel sereno. A volte le iniziative più belle nascono quasi casualmente e ad ispirarle sono eventi o "personaggi" particolari. L'idea del " Premio Fedeltà del Cane" è nata nel 1962 da Giacinto Crescini e la cerimonia si ripete puntualmente ogni anno. Il 16 agosto in occasione della festa patronale a San Rocco di Camogli, località situata all'interno del Parco naturale regionale di Portofino, si svolgerà questa nuova edizione del premio. Nel corso della festa, che ha il patrocinio del Comune di Camogli, della Provincia di Genova e del Parco Regionale di Portofino, vengono premiati i cani che si sono distinti per le loro azioni di coraggio e fedeltà. Tra questi vi è anche il meticcio vipitenese Artù, autore di un gesto comunque eroico. Il rogo silenzioso si era insinuato molto lentamente dall'interno di una cabina armadio installata a ridosso del camino del condominio di Vipiteno che, surriscaldandosi, scatenò un autentico inferno.
«È stata questione di pochi minuti - spiega Dario - perché non appena ci siamo svegliati, abbiamo visto che il fumo aveva già ricoperto tutto il soffitto e non si vedeva quasi più nulla. Come se non bastasse, anche la luce era saltata pochi attimi dopo e di conseguenza abbiamo dovuto muoverci nel buio più assoluto. In quell'occasione perdemmo davvero tutto e fummo costretti a ricominciare da zero perché scappammo dall'abitazione in fiamme in pigiama e fummo accompagnati in ospedale per accertamenti dai sanitari. Unica consolazione per noi è quella di avere avuto grande affetto da amici e conoscenti subito dopo il disastro. Ora abbiamo di nuovo una vita e questo premio, del tutto inaspettato ma meritatissimo, ci riempie il cuore di gioia per il nostro Artù che quella notte ci salvò la vita».
