Presidi di Polizia a rischio, il sindacato incontra la Provincia

Il Siulp: gravi ripercussioni per la sicurezza. «A Bolzano si sperimenti la centrale operativa unica interforze»



Le ripercussioni in Alto Adige del riordino dei presidi di Polizia annunciato del Governo sono state fatte presenti al vicepresidente della Provincia Christian Tommasini da rappresentanti del sindacato di Polizia Siulp durante un recente incontro.

Il Governo, come noto, sarebbe intenzionato a disporre la chiusura di circa 300 presidi di Polizia con interventi su tutto il territorio nazionale; di questi 7 interesserebbero l'Alto Adige.

In particolare sarebbe previsto il ridimensionamento o addirittura la chiusura completa degli uffici dei servizi di Polizia Ferroviaria, Stradale e Postale.

Nei giorni scorsi i rappresentanti altoatesini dei Sindacati di Polizia hanno espresso le loro considerazioni e preoccupazioni al riguardo al vicepresidente della Provincia Christian Tommasini che li ha incontrati di recente.

Come hanno fatto presente i sindacalisti, di fatto il provvedimento non determinerebbe alcun risparmio sul costo del personale e in molti casi neppure delle strutture alcune delle quali da poco ristrutturate, il cui riuso a scopi civili risulterebbe di difficile attuazione.

In particolare, come hanno proseguito, la chiusura degli uffici della Polizia postale inciderebbe in modo significativo nell'azione della Magistratura a contrasto della pedopornografia e della violenza di genere.

Altresì, il personale sottratto ai servizi indicati, con età media oltre i 45 anni, verrebbe aggregato a quello delle Questure, ma a detta degli esperti con scarsa possibilità di poter impiegato su nuovi fronti di lotta alla criminalità.

Il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, ha ascoltato con attenzione e detto che "è interesse di tutti essere informati per continuare a garantire Forze dell'ordine efficienti e motivate nella nostra terra a tutela della sicurezza pubblica."

Infine, i rappresentanti del Siulp hanno evidenziato come un vero risparmio potrebbe essere determinato dalla costituzione della Centrale operativa unica interforze, prevista dalle norme di legge in vigore. A tal proposito, in considerazione dell'importanza maggiore fra la popolazione locale del tema della sicurezza pubblica, hanno chiesto al vicepresidente Tommasini di attivarsi per avanzare formalmente la richiesta al Governo di avviare a Bolzano la sperimentazione della Centrale operativa unica interforze.













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