Preti pedofili, il vescovo di Bolzano"Trasparenza e tolleranza zero"

Il vescovo Karl Golser ha spiegato con una severissima presa di posizione la propria decisione di esonerare da ogni incarico attivo don Alois Kranebitter, il parroco di 74 anni accusato di abusi sessuali su bambine delle scuole elementari



BOLZANO. La Chiesa altoatesina non coprirà più alcun caso di abuso sessuale. Non userà alcun «falso riguardo» verso propri esponenti. Promette trasparenza e verità alle vittime, a tutti i fedeli, ai sacerdoti. Il vescovo Karl Golser ha spiegato con una severissima presa di posizione la propria decisione di esonerare da ogni incarico attivo don Alois Kranebitter, il parroco di 74 anni accusato di abusi sessuali su bambine delle scuole elementari.
Nella sua nota Golser, che ha avviato una collaborazione con la procura, parla di tolleranza zero. Sarà la Congregazione per la dottrina della Fede a decidere l’eventuale riduzione allo stato laicale del sacerdote.
Il vescovo Golser è stato tra i più pronti a raccogliere il segnale di svolta sugli abusi nella chiesa voluto da papa Ratzinger. Prosegue su questa linea, anche a costo di provocare malumori in chi, nella diocesi, preferirebbe una evoluzione più morbida. Non viene esplicitato, ma è intuibile che un provvedimento di tale gravità verso un sacerdote intende essere di ammonimento per il futuro. Questo il testo integrale firmato ieri dal vescovo.
«Ogni singola accusa di abuso sessuale mi colpisce profondamente ed è vergognosa. Sgomento, smarrimento e vergogna sollecitano un’azione coerente della Diocesi. Desidero far piena luce su tali accuse di abuso e per questo non ci deve essere un falso riguardo. Il chiarimento di questi fatti è in primo luogo un atto dovuto alle vittime. Non si può più tornare indietro, ma vogliamo fare tutto il possibile perché il dolore subìto diventi più sopportabile. Un chiarimento lo dobbiamo anche a tutti i fedeli, in particolar modo ai collaboratori e le collaboratrici, ai sacerdoti e ai diaconi.
Per quanto riguarda il sacerdote esonerato dal suo incarico, per noi vescovi vale la regola che ogni accusa fondata di abuso sessuale venga segnalata alla Congregazione per la Dottrina della Fede. In casi gravi si può arrivare anche alla laicizzazione del sacerdote. Per i casi gravi il diritto canonico prevede inoltre dei termini di prescrizione più lunghi rispetto al diritto civile - e questo è decisamente importante, in quanto molte vittime riescono a parlare degli abusi subiti soltanto decenni dopo l’accaduto. Una rielaborazione attenta e tolleranza zero sono le uniche risposte possibili, poiché soltanto la verità e la giustizia possono aiutare a guarire le ferite subite».
Il 18 marzo il vescovo aveva firmato una lettera aperta sugli abusi: «A nome della Chiesa locale posso solo esprimere il mio sincero rammarico e in particolare alle vittime chiedere perdono a nome di chi ha fatto loro del male».

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