Primarie Pd, centristi schierati con Martina 

Da Spagnolli a Repetto, si sono ritrovati ieri al circolo stampa: «Siamo moderati ma basta scontri»



BOLZANO. Scusi, perché segue Martina? «Beh, ha carisma...». C'entra qualcos'altro, le correnti, gli amici? «C'entra che ha la faccia di chi ci crede». Petra è giovane, arriva e si mette nelle sedie dell'ultima fila. Davanti hanno tutti qualche anno in più. Al circolo della stampa aspettano Carlo Costa ma dopo una buona mezz'ora smettono. Diego Zanella, assessore a Merano, invece avverte prima. Lui proprio non ce la fa a venire fino a Bolzano. Sul palco siede allora Uwe Staffler che di Maurizio Martina è lo sponsor altoatesino. Introduce con Viviana Melis, Diego Zardini, deputato veronese, grande sensibilità ambientale, martiniano anche per via della particolare attenzione dell'ex ministro dell'agricoltura ai temi dell'ecologia. «Sei stato eroico a salire fino a qui» gli dice. L'autobrennero è un terno al lotto di questi tempi da settimane bianche. A proposito di A22, Zardini non manca di sostenere il primo passaggio del manifesto per le primarie martiniane (“contro Lega e 5Stelle e per il lavoro”) chiedendosi fino a quando si dovrà attendere per capire cosa mai vorranno fare questi al governo sulle infrastrutture: si, no, ma forse, meglio di no... Gigi Spagnolli sta alla sinistra dell'ospite. È qui anche come direttore dell'ufficio caccia e pesca ma l'ex sindaco è apertamente schierato con la mozione. La saletta non è che tracimi di uditori: sarà che il tema ambientale non scalda un mondo che sta andando pancia a terra verso il 3 marzo, giorno della verità. «È dalle elezioni che aspettiamo questa data . Anzi, anche da prima...» sussurra un vecchio iscritto, stretta osservanza Dc, ai tempi.

Comunque, ieri al circolo della stampa si respirava aria da trincea centrista. Quelli che guardano certo a sinistra ma con una sentita propensione ad un'area moderata, non radicale, sulla quale contare nel caso di riandasse al voto.

E i 5Stelle? «Quelli si stanno eliminando da soli. Ho una qualche soddisfazione a vedere comunque tanti che li avevano votati perché, così dicevano, il centrosinistra non era troppo di sinistra, pentirsi amaramente. Ora hanno Salvini a guidarli no?» dice un volto noto a tante assemblee di partito. Insomma, le mozioni si assomigliano, anzi sembrano tutte uguali... ma allora perché uno e non l'altro? «Ci sono di mezzo le vecchie correnti - riflette Alda Picone - c'è chi si sente a casa con Martina, chi con Zingaretti o Giachetti...». Ma che per Spagnolli stanno confrontandosi con civiltà: «Ecco, è questo che ci distingue. Noi siamo noi. E siamo qui a discutere del nostro futuro senza capi o capetti». Arriva alla fine Sandro Repetto. Si siede in fondo. Lui fa la sintesi, sorridendo: «Io mi sento a casa qui. Sono un centrista e moderato. Martina? È la Margherita più Renzi». E Giachetti? "Renzi, Renzi direi". Resta Zingaretti, sembra il favorito anche a Bolzano ... «Beh, non so... ». È la vecchia "ditta"? "Vecchia o no, ci sono quelli che si sono sempre riconosciuti nel Pci. Un po' più radicali di me. Ho i miei dubbi che sia la strada giusta di questi tempi». Il 3 marzo è vicinissimo. (p.ca.)















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Davide Pasquali

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