Prime visite, ok all’aumento del ticket  Ma si tratta ancora sulle esenzioni 

La delibera. Si passa da 25 a 36,15 euro. Widmann: «A metà luglio presenterò il piano che punta ad abbattere le liste d’attesa: 200 giorni  per una mammografia non sono accettabili». Kompatscher: «L’impatto sarà minimo, ma garantiremo un maggior numero di prestazioni»  


Antonella Mattioli


Bolzano. «Aumenterà un po’ il ticket delle prime visite, ma in questo modo - almeno nelle quattro-cinque specialità al momento in situazione più critica - riusciremo a ridurre in maniera drastica i tempi d’attesa. A partire dalla mammografia per cui 200 giorni di attesa non sono più accettabili». Lo ha promesso ieri l’assessore Thomas Widmann e c’è da augurarsi che sia effettivamente così; visto che prima di lui, nella precedente legislatura, ci aveva provato l’assessora Martha Stocker. Di fatto però, in questi anni, non si è riusciti ad andare al di là di annunci e buone intenzioni.

Nel frattempo i tempi di attesa per una visita specialistica - soprattutto in determinati settori - si sono allungati a dismisura; come se non bastasse è arrivato il Covid che per due mesi ha di fatto paralizzato l’attività ambulatoriale.

La Provincia ora tenta di uscire da quest’ impasse che per certi pazienti rischia di essere molto pericoloso.

Come?

Ieri la giunta - come anticipato dall’Alto Adige nei giorni scorsi - ha deciso di aumentare il ticket per le prime visite che sale di 11 euro e passa così dagli attuali 25 a 36 euro e 15 centesimi.

Più soldi ai medici

«In questo modo - ha spiegato Widmann - riusciamo a pagare di più i nostri medici ed infermieri e ottenere prestazioni aggiuntive anche oltre il normale orario di lavoro. Oggi le nostre tariffe non sono adeguate al mercato». L’attuale retribuzione oraria si aggira intorno ai 75 euro lordi che con il ritocco del ticket salirebbero a 108. Questo - almeno nelle intenzioni - consentirebbe anche di acquistare un certo numero di prestazioni presso le strutture private convenzionate.

Secondo la Provincia si tratta di un’operazione necessaria, a fronte di un numero di visite impressionante da ricollocare e di nuove richieste che arriveranno. Nelle ultime settimane, 122 mila pazienti di tutta l’Asl si sono visti chiamati dal Cup, per fissare le nuove visite che erano state annullate causa Covid. Solo a Bolzano - tanto per fare un esempio - ci sono 800 mammografie da “recuperare”.

Le esenzioni

Attenzione però, perché il conto più salato riguarderà solo una parte della popolazione: «Non vogliamo - ci ha tenuto a precisare il presidente della Provincia Arno Kompatscher - battere cassa. L'impatto sarà minimo: già oggi il 70% della popolazione non paga il ticket perché esentato oppure rimborsato da casse private. Però aumentando il ticket aumenteranno anche le prestazioni».

Resta aperta la discussione su ulteriori esenzioni: la delibera al riguardo verrà approvata entro metà luglio, data entro la quale Widmann presenterà il Piano abbatti-liste d’attesa.

Kompatscher e Widmann hanno annunciato che, nei prossimi giorni, saranno analizzate le richieste dei sindacati definite “sensate”, come l'esenzione totale o parziale delle persone anziane, di chi è in cassa integrazione, delle famiglie numerose e l'aumento della fascia di reddito a 40 mila (attualmente è a 36 mila).

24 milioni per test sierologici

La giunta provinciale ha fissato ieri nuove linee guida e direttive per i test sierologici. L'obiettivo è quello di ottenere risultati che siano più attendibili possibile. Vengono quindi investiti 24 milioni di euro per l'effettuazione dei test e la conservazione dei campioni. Verranno sottoposte prioritariamente alle analisi persone che sono particolarmente esposte al pericolo di infezione da Coronavirus, ad esempio operatori della sanità e di strutture assistenziali. Ma anche le badanti e i collaboratori di aziende impegnati - spesso e volentieri - in trasferte all’estero.

Intanto proseguono i test rapidi su chi opera nel settore turistico in Alto Adige. In due settimane ne sono stati effettuati 7.500, che hanno rilevato 25 casi di positività, soprattutto tra i lavoratori stagionali dall'estero: un ucraino che doveva andare a lavorare in Val Pusteria e una famiglia pachistana, formata da una decina di persone. «Attualmente - ha detto l’assessore Widmann - siamo in grado di processare 2500 tamponi al giorno e, a breve, i nostri laboratori potranno raggiungere quota 5000. Quando siamo partiti a marzo, ne facevamo 30 al giorno e pensavamo fossero sufficienti. Ci sbagliavamo. Oggi, per fare un esempio, la popolazione di una località come Selva Gardena potrebbe essere testata in due giorni. Dobbiamo essere pronti nel caso di una nuova ondata».















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