Procedimenti disciplinari licenziato un «comunale»

Il commissario Penta ha avviato censure, riduzioni di stipendio e sospensioni Pronto il nuovo regolamento municipale: personale pubblico da razionalizzare


di Davide Pasquali


BOLZANO. In meno di sette mesi, in Comune si sono contati ben sedici procedimenti disciplinari avviati, quattordici dei quali conclusi, quattro terminati con una censura, uno finito con la riduzione dello stipendio, cinque che hanno comportato niente di meno che la sospensione dal servizio. E questo non è niente. Addirittura, al commissario Michele Penta è riuscito quanto segue: un procedimento disciplinare ha persino avuto l’esito del licenziamento con preavviso.

Lungi da chi scrive l’intenzione di osannare tout court l’azione dell’uomo forte e solo al comando, ma a memoria d’uomo le ultime gestioni politiche della macchina municipale - seppur, bisogna riconoscerlo, molto attente al settore del personale e del suo benessere - o non avevano proceduto in maniera così radicale oppure non avevano ritenuto di doverlo comunicare.

Il commissario straordinario invece sì. Ha dovuto agire e poi, al termine, ha comunicato. Senza dati sensibili, ma ha fatto sapere: cari miei, qui si vigila.

Anche sotto la sua amministrazione, complici il patto di stabilità, le restrizioni nei trasferimenti provinciali e via discorrendo, la voce spesa del personale ha pesato sul bilancio comunale per il 27% del totale della spesa corrente. Oltre 50 milioni di euro all’anno. E, visto che si tratta di denari pubblici, è oltremodo corretto darne conto. Nel bene, ma anche nel male.

Non è dato sapere con quali motivazioni, ma questi sono i dati di fatto: censure, stipendi tagliati, sospensioni dal servizio. E poi, un fatto inaudito: un licenziamento di un dipendente pubblico. Avviene nel privato, quando ne sussistono le ragioni; nelle medesime situazioni dovrebbe avvenire anche nel pubblico. Magari sarà accaduto anche in passato, ma il Comune, a memoria d’uomo, non teneva a riferirne ai suoi cittadini.

E non è finita qui. Come evidenzia nella relazione finale del suo mandato, un malloppo di oltre 100 pagine sull’intero scibile comunale, Penta fa sapere: «La gestione commissariale si è posta l’obiettivo di operare un miglioramento complessivo dell’organizzazione del Comune, nei vari aspetti che la compongono, sia attuando direttamente interventi compatibili con il lasso di tempo a disposizione, sia predisponendo strumenti utili per l’attuazione delle politiche organizzative che la prossima amministrazione vorrà operare». Si sono così compiuti due passi: rideterminazione della dotazione organica e revisione del regolamento organico e di organizzazione del Comune. Nel primo caso davvero sorprendenti le parole del prefetto: «Si è tenuto conto della complessità e della tipologia delle funzioni attribuite alle singole strutture organizzative e rispettivi centri di costo, dei carichi di lavoro, delle eventuali possibilità di esternalizzazione di servizi». Nel secondo caso, «al fine di ripristinare una maggiore coerenza interna tra le disposizioni normative e di apportare un organico adeguamento alla legislazione regionale e nazionale intervenuta in materia è stato elaborato un nuovo regolamento». Il quale dovrà ora essere sottoposto all’approvazione del nuovo consiglio comunale. Lo scopo? «Fornire alla nuova amministrazione uno strumento più adeguato e più snello».

En passant, Penta ha anche approvato i criteri che disciplinano i tirocini estivi degli studenti in Comune: niente clientele, bensì «colloqui di selezione trasparenti, nel rispetto delle graduatorie formate sulla base dei crediti formativi».

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