Profughi, conto alla rovescia per i sindaci

Domani scade il termine per indicare le nuove strutture. Stivati all’ ex Ali Market 80 container in caso di crisi al Brennero



BOLZANO. Ordinati all’inizio dell’estate, stanno arrivando gli 80 container della Protezione civile per ospitare i profughi in caso di crisi al Brennero. La decisione era arrivata nel pieno della crisi con l’Austria, che minacciava rigide misure di controllo al confine per bloccare i richiedenti asilo in arrivo dall’Italia. Per tutta l’estate la situazione al confine è rimasta tranquilla, grazie al maggiore sforzo dell’Italia nei controlli al sud. La chiusura del Brennero non è scattata, ma i flussi dei richiedenti asilo cambiano di frequente e nel giro di pochi giorni la rotta verso il nord attraverso l’Alto Adige potrebbe riproporsi con grandi numeri. Intanto i container e altro materiale di prima accoglienza vengono immagazzinati all’interno dell’ex Ali Market di via Gobetti, la grande struttura presa in affitto dalla Provincia, a sua volta pronta per essere utilizzata per l’accoglienza. Per una cifra di circa 2 milioni, la Provincia ha ordinato 80 container con destinazione abitativa e sanitaria, 450 letti a castello, materassi, due tende da 300 metri quadrati e 18 mila pacchi con prodotti per l’igiene. E se i container non servissero per una emergenza al Brennero? La Provincia risponde che i container saranno utili in ogni caso per i magazzini della Protezione civile, che in questi mesi ha garantito proprio materiale per l’accoglienza ai richiedenti asilo.

Il capannone dell’Ali Market, utilizzato come magazzino per i container, è destinato anche ad accogliere una parte dei 150 richiedenti asilo attualmente ospitati all’ex hotel Alpi. Il palazzo di via Alto Adige dovrà essere liberato alla fine dell’anno. L’ex Ali Market prenderà il suo posto come struttura di accoglienza, ma la Provincia ha accettato la richiesta del Comune: a Bolzano resterà solo una parte dei 150 migranti dell’hotel Alpi. Circa la metà andrà ospitata in altri Comuni.

Proprio l’ospitalità da organizzare nelle vallate è al centro del conto alla rovescia fissato dall’assessora Martha Stocker. Di fronte alle resistenze dei sindaci a indicare strutture pubbliche o private per i richiedenti asilo, Martha Stocker ha fissato la fine di agosto, cioè domani, come termine ultimo per farsi avanti «con senso di responsabilità». Se i 330 posti che ancora mancano non verranno indicati dai sindaci, la Provincia agirà di propria iniziativa. Anche «requisendo» caserme dei vigili del fuoco e palestre, se necessario. I presidenti delle comunità comprensoriali, incaricati di fare da tramite con i Comuni, si sono mossi dopo la riunione di giovedì scorso con Martha Stocker. Ci sono stati incontri con i sindaci e invio di circolari. Qualche risposta sta arrivando, ma ancora nulla di concreto. La prossima riunione è prevista per venerdì, quando Martha Stocker sarà ospite del Consorzio dei Comuni. Scaduti domani i termini dell’«aut aut» con il numero di letti previsti per ogni comprensorio, assessora e rappresentanti dei Comuni faranno il punto sui nuovi posti letto disponibili.

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