Profughi, i Comuni al contrattacco

Schatzer risponde alle accuse di Martha Stocker: «La Provincia cambi le regole, più “diluizione” e tutti coinvolti»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Troppe settimane di palleggio delle responsabilità tra Provincia e Comuni sulla accoglienza ai profughi. Alla fine l’assessora Martha Stocker si è sfogata (ieri sul nostro giornale) «sono delusa. Mi aspettavo di più da alcuni dei Comuni». Alla Provincia servono mille posti in più per ospitare i richiedenti asilo. La meta è ancora lontana e non è servito neppure l’ultimatum ai sindaci scaduto alla fine di agosto. Come risponde Andreas Schatzer, presidente del Consorzio dei Comuni, alla accusa di mancata solidarietà da parte dei sindaci? Intanto, va sempre ricordato, Bolzano si fa carico di 524 richiedenti asilo sui 1.060 presenti in Alto Adige, più 300 fuori quota.

Andreas Schatzer, la Provincia vi ha chiesto in ogni modo di trovare strutture per l’accoglienza. Non è tempo di dare maggiore prova di responsabilità?

«Il problema è sempre lo stesso: per i Comuni piccoli è difficile trovare strutture da 25-50 posti, come chiede la Provincia. Spesso ci sono caserme dismesse, che potrebbero tornare utili, ma i lavori di sistemazione sarebbero troppo costosi, secondo quanto dice la Provincia stessa».

Non è possibile però continuare a gravare sul capoluogo, approfittando del fatto che a Bolzano esistono magazzini e immobili liberi.

«Si dovrebbe rivedere il principio dei numeri. La Provincia chiede di trovare alloggi da almeno 25 posti, perché questa sarebbe la soglia ottimale per organizzare l’assistenza. Anche i colleghi sindaci del Tirolo ci dicono che gruppi da trenta sono i più indicati, ma se ci pensiamo bene mille richiedenti asilo divisi tra 116 Comuni darebbe come risultato 8 persone da accogliere per Comune. Non sarebbe tutto più facile?».

E se la Provincia non fosse disponibile a modificare il proprio piano di accoglienza?

«È evidente che dobbiamo continuare a cercare. Ma numeri più bassi faciliterebbero la ricerca».

Questa insistenza sui problemi logistici sembra un escamotage per non fare nulla.

«Non ho questa impressione da parte dei sindaci».

Non è possibile invece che i sindaci abbiamo timore di contestazioni dei cittadini?

«No, lo ribadisco. Anche perché i sindaci di Comuni che ospitano richiedenti asilo ci dicono che non ci sono problemi con la popolazione».

Lo conferma in questa pagina anche il sindaco di Ortisei.

«Infatti».

E quindi?

«Dovremo tornare a discutere con l’assessora Stocker. Al momento non abbiamo appuntamenti fissati. Ma dovremo parlarci, anche dopo le sue dichiarazioni dell’altro giorno».

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