EGNA

Profughi, la Bassa Atesina sceglie lo Sprar

I Comuni si accorderanno direttamente con il Ministero dell’Interno sottraendosi alla distribuzione della Provincia


di Alan Conti


EGNA. La Bassa Atesina e l’Oltradige si “staccano” dalla Provincia e gestiranno l’accoglienza autonomamente. O meglio: accordandosi direttamente con lo Stato. La Comunità Comprensoriale ha avviato un percorso che porterà quasi tutte le amministrazioni ad aderire allo Sprar (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) gestito dal Ministero dell’Interno. Il protocollo prevede per i Comuni la libertà di partecipare al piano offrendo garanzie su sistemazioni abitative, servizi alla persona, assistenza legale e inserimento socio economico dei migranti. In cambio lo Stato copre il 95% delle spese distribuendo i migranti secondo le percentuali nazionali. Il restante 5% è a carico delle amministrazioni.

Quello che spinge i sindaci a guardare con interesse all’accordo statale, però, è la clausola di salvaguardia che blocca qualsiasi altra assegnazione. In questo modo i Comuni potrebbero ignorare il piano realizzato dalla Provincia nei centri di accoglienza. «Secondo i calcoli di Palazzo Widmann - spiega il presidente della Comunità Comprensoriale Edmund Lanziner - ad ogni 1.000 abitanti spetterebbero 3,5 profughi. Per il nostro territorio sarebbe un totale di 268 rifugiati, ma noi non siamo ancora pronti per certe cifre». Con l’adesione allo Sprar i numeri saranno più contenuti? «C’è questa possibilità e noi intendiamo sfruttarla». Entro il 30 settembre tutte le amministrazioni dovranno deliberare la delega alla Comunità Comprensoriale per la redazione del progetto da presentare al Ministero dell’Interno. A gennaio l’ingresso ufficiale nel sistema dopo l’analisi di una commissione. «Stiamo preparando un documento unitario. Hanno già aderito Bronzolo, Trodena, Aldino, Anterivo e Montagna. A breve arriverà anche Egna e aspettiamo le decisioni degli altri Comuni». C’è anche chi si è già tirato indietro. «Caldaro non è interessata. Discorso diverso per Laives, Appiano ed Ora che, con ogni probabilità, rimarranno fuori perchè hanno già dei centri provinciali e non accoglieranno altri migranti».













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