migranti

Profughi, lo sfogo dei poliziotti italiani: "Stop al blocco del Brennero"

Il Siulp: «Siamo al collasso, basta respingimenti». Oggi il vertice sulle pattuglie trilaterali. Ieri altri 100 arrivi


di Luca Fregona


BOLZANO. «Chiediamo da subito il ritiro delle pattuglie trilaterali e lo stop immediato al blocco dei profughi al Brennero. La situazione è gravissima, dopo la tragedia del mare, qui rischiamo un tragedia “di terra”». Per “subito” Mario Deriu, segretario del sindacato di polizia Siulp, intende “oggi”. Questa mattina a Bolzano si terrà, infatti, un vertice tra le autorità germaniche, austriache e italiane per decidere se continuare a mantenere le cosiddette “scorte trilaterali”. Le pattuglie formate da agenti dei tre Paesi, che hanno il compito di cacciare i profughi dai treni prima del Brennero per impedire che raggiungano la Germania. «La strage del canale di Sicilia - attacca Deriu - dovrebbe far riflettere tutti. Il blocco del Brennero non ha più senso. Noi poliziotti non riusciamo più a tenere questa gente giù dai vagoni. Dal punto di vista operativo siamo al collasso». Tra poche settimane alcuni uomini della Polfer di Bolzano e Trento verranno aggregati ai servizi di sicurezza per l’Expo. «E la situazione - se possibile - sarà ancora più fuori controllo». Deriu spera che oggi le pattuglie “miste” vengano ritirate ma non si fa illusioni. Troppa pressione da parte di Austria e Germania, e l’Italia in ginocchio costretta a subire. «Vogliono andare avanti a oltranza, e questo in termini operativi e umanitari è un disastro».

Bolzano: arriva la troupe della Rai e i profughi «spariscono» dalla Stazione Fatti scendere a Bressanone invece che a Bolzano per evitare le riprese del programma Agorà. I sindacati di polizia: si nasconde la polvere sotto il tappeto

I poliziotti in servizio sull’asse del Brennero sono sottoposti ad una pressione pazzesca. Sabato e domenica sono state due giornate molto difficili. «In stazione a Bolzano sono arrivati oltre 150 migranti - racconta Deriu -: uomini, donne, anziani, bambini». Fatti scendere dai poliziotti austriaci e tedeschi e mollati come pacchi a quelli italiani. Solo ieri ne sono sbarcati altri 100.Qualche decina di minuti per l’identificazione e poi via, accampati tra i giardini, le sale d’aspetto e i binari. Ad aspettare il momento giusto per saltare su un altro treno e proseguire verso Monaco. Gli agenti della Polfer cercano di aiutare come possono, avvisano le associazioni umanitarie, e poi - in teoria - devono impedire a questa gente di risalire sui treni. «Ma ormai è impossibile. Sono troppi. È arrivata l’onda lunga di un esodo biblico». Le istituzioni sono assenti. Provincia e Comuni voltano la testa.

Cosa sta succedendo Deriu?

«Prendiamo gli ultimi 150 arrivati nel fine settimana, alcuni sono ancora qui che girano intorno alla stazione. Hanno un unico obiettivo: andare a Nord. E provano in continuazione, finchè non ci riescono. È come cercare di bloccare un fiume. L’acqua ti passa dappertutto. Ti travolge. Non vogliono stare in Italia».

E voi non riuscite più a tenerli...

«Ovvio. E come fai? Dovremmo essere un esercito... Siamo troppo pochi. Ne blocchi cinque, e altri dieci salgono da un’altra porta. Saltano sui vagoni da tutte le parti. E se li fermi, ci riprovano il treno dopo. Non riusciamo neanche più a stare dietro alle procedure d’identificazione».

Sta dicendo che le pattuglie trilaterali sono inutili?

«È evidente. Servono solo a tenere buona l’opinione pubblica tedesca. “Vedete? Non li facciamo passare e obblighiamo gli italiani a tenerseli”. Balle. È una finzione assoluta. Un enorme spreco di risorse. Ripeto: i profughi non li fermi. E se continuiamo così, rischiamo, dopo quelle in mare, delle tragedie “su terra”».

I profughi accampati in Stazione. Le foto del ferroviere

Brennero (Bolzano). Donne, uomini e bambini accampati nella sala d'attesa tra i sesto e il settimo binario della stazione del Brennero. Sono i profughi che vengono fatti scendere in Alto Adige dai trEni diretti in Germania. Queste fotografie, scattate da un ferroviere, sono state diffuse dal consigliere della Lega Nord di Bressanone Massimo Bessone. LEGGI L'ARTICOLO

In che senso?

«Pur di passare, proseguono a piedi sui binari, si aggrappano ai vagoni. Ne abbiamo già salvati parecchi. E poi ci sono i minori che arrivano da soli. Abbiamo visto dei ragazzini in lacrime abbandonati a se stessi. Che ne è di loro? Non lo sappiamo. È un fenomeno che va governato. Non si può voltarsi dall’altra parte».

Si parla di un milione di persone pronte a partire...

«Questa è gente che attraversa il mare sapendo che può morire. Che scappa dall’Isis, dalle fame, dalle guerre. Troppo comodo scaricare la soluzione sui poliziotti. Ma non ha niente a che fare con i nostri compiti istituzionali. A meno che non si dica chiaro e tondo che scappare per salvarsi la vita è diventato un reato».

Serve una soluzione politica...

«Va data una risposta ai poliziotti in termini operativi e ai profughi in termini umanitari. Va sospeso subito il Regolamento di Dublino III (che prevede che il Paese europeo che si deve prendere carico dei profughi è il primo dove hanno messo piede, ndr), e permettere la mobilità all’interno dell’Ue. Ma adesso. Subito».













Altre notizie

Attualità