Profughi, sei su dieci ancora a Bolzano

Critelli: «A breve almeno 200 saranno smistati altrove». Il 14,1% ha un lavoro. In provincia ci sono 23 strutture


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Conti alla mano, a farsi carico del maggior numero di migranti in provincia è ancora Bolzano, che ha 9 strutture (sulle 23 complessive) e il 57 per cento dei richiedenti asilo. «Sono cifre - assicura il direttore della ripartizione famiglia e politiche sociali della Provincia Luca Critelli - destinate a scendere nei prossimi mesi. All’ex Hotel Alpi, ad esempio, ne sono rimasti una settantina e saranno distribuiti nei primi siti, già individuati, che diverranno disponibili: penso a San Candido, Bressanone e Silandro».

Il numero dei migranti. I richiedenti asilo ospitati nelle strutture sono saliti dai 1.120 di fine novembre ai 1.284 attuali, grazie all’assorbimento dei cosiddetti «fuori quota». Una parte di questi ultimi sono ospitati anche in pensione ma il numero complessivo è destinato a crescere fino a 1.470, ovvero la quota che lo Stato ci ha assegnato. Rispetto al passato sta crescendo il numero delle donne, che ora si attestano al 12 per cento. Per quanto riguarda la provenienza dei richiedenti asilo in testa c’è la Nigeria (25%), seguita da Pakistan (17%), Gambia (10%), Bangladesh (8%), Mali (7%), Senegal (6%), Afghanistan (5%) e Costa d’Avorio (4%).

Lo status giuridico. Il 56,6% dei migranti è in attesa della decisione della commissione territoriale, il 31,5% ha presentato ricorso contro il diniego, il 2,1% ha ottenuto lo status di profugo, lo 0,5% ha ottenuto la protezione sussidiaria, il 2,5% ha ottenuto un permesso per motivi umanitari mentre al 3,8% è arrivato il diniego.

I «vulnerabili». Sono 125, pari all’11 per cento del totale. Tra loro ci sono minori, persone traumatizzate, vittime di violenza o di tratta, donne incinta, disabili e anziani.

Chi lavora. Il 14,1% ha un’occupazione stabile (ristorazione, agricoltura o pulizie) mentre altri 80 migranti sono impegnati in lavori socialmente utili. Il 50% è già stato inserito nelle liste di collocamento. Il 77% dei richiedenti asilo è regolarmente iscritto all’anagrafe.

Corsi di lingua. Tra italiano e tedesco i corsi attivi sono 90 per un totale di 3.090 ore (a cura di Alphabeta, Azb, Irecoop, Volontarius, professionali italiane).

Nessuna emergenza. Chiaro il governatore altoatesino Arno Kompatscher: «In Alto Adige non c’è un’emergenza umanitaria, ma una situazione che deve essere gestita sulla base di regole precise». Per l’assessora Martha Stocker bisogna riuscire «a valutare in tempi brevi le competenze dei migranti per favorirne un inserimento il più rapido possibile».

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