«Progetto Benko, un grande cantiere per uscire dalla crisi»
Vittorio Repetto: "Contrariamente al resto della provincia dove si avvertono importanti segnali di ripresa, nel capoluogo per l’edilizia e l’artigianato continua il periodo nero".
BOLZANO. «Contrariamente al resto della provincia dove si avvertono importanti segnali di ripresa, nel capoluogo per l’edilizia e l’artigianato continua il periodo nero. Per questo sarebbe importantissimo che arrivasse il via libera all’operazione Benko». Così l’ingegner Vittorio Repetto, presidente della Cassa edile e portavoce del mondo delle costruzioni schierato a favore del progetto del tycoon austriaco.
Scusi ingegnere, ma come si spiega che nel resto della provincia ci sia una ripresa e nel capoluogo zero.
«Perché qui è tutto fermo da anni. Mancano le grandi opere. E questo sta penalizzando pesantemente il nostro settore».
Parliamo di cifre.
«Abbiamo fatto proprio di recente un’analisi della situazione dalla quale è risultato che rispetto al 2008, anno d’inizio della crisi, nel comprensorio di Bolzano l’edilizia ha perso il 38% di ore lavorate, l’artigianato il 30%: abbiamo il 14% dei disoccupati, si sono persi 800 posti di lavoro, ma di fatto sono molti di più, perché nell’indotto lavorano 6-7 mila persone. Negli altri comprensori invece, pur continuando le difficoltà per il settore edile, l’artigianato è in ripresa e quindi il saldo è positivo».
L’operazione Benko nel quadrilatero di via Garibaldi, via Alto Adige, via Perathoner, via Stazione, avrebbe davvero tutto quest’effetto benefico?
«Non ho dubbi. Sarebbe - lo ripeto - un volano importante per far ripartire il nostro settore. Di positivo c’è pure che quella di cui parliamo è un’opera eterogenea, che prevede la realizzazione del centro commerciale, ma anche appartamenti, un albergo e poi strade e parcheggi. Ciò significa che a lavorare sarebbero più aziende. E poi ci sono i milioni che entrerebbero nelle casse comunali».
Si riferisce ai 70 milioni che pagherebbe il tycoon.
«Certamente. Con quei soldi il Comune potrebbe realizzare altre opere. Al di là dell’interesse specifico della nostra categoria, dell’attuazione del progetto Benko beneficerà la città. Verrebbe finalmente riqualificata una delle aree più degradate. Questa è un’occasione da non perdere».
È proprio convinto che sia un’area degradata o, come dicono gli oppositori, è la propaganda del team Benko che l’ha fatta diventare tale?
«Basta andare a farsi un giro e chiunque può rendersi conto di persona che purtroppo è realtà, non propaganda».
Lei però è doppiamente interessato all’operazione, ovvero come costruttore e come proprietario assieme ad altri imprenditori del Virgolo.
«Sul Virgolo siamo fermi da anni, perché c’è un vincolo che consente che si facciano solo impianti sportivi. Nel corso degli anni abbiamo presentato una serie di progetti, non se n’è fatto nulla. Poi era arrivato Thun, interessato a trasferire lassù la sede della sua azienda, ma era sorto immediatamente un Comitato che aveva fatto sì che si bloccasse tutto. Sparito Thun, è sparito anche il Comitato».
Benko ha presentato il progetto di una funivia che da piazze Verdi porterebbe in pochi minuti sul Virgolo.
«Per il Virgolo sarebbe l’inizio di una nuova vita, ma la sua realizzazione è collegata al centro commerciale che sarà il motore dell’ operazione».