Pronta la mensa per 200 poveri all’ex Ip di piazza Verdi
Presentata dalla giunta comunale. Ogni sera una media di 90 persone potranno mangiare un pasto caldo
BOLZANO. Niente rinfresco, ieri alla presentazione della nuova mensa per i bisognosi all’ex Ip di piazza Verdi. Niente brindisi. E niente stuzzichini. Sarebbero stati forse fuori luogo? Meglio spendere i denari per dar da mangiare a chi ne ha davvero bisogno? No, a non volere lo spuntino di prammatica sono stati i vertici comunali. Per un altro motivo: «Vogliamo che, almeno per qualche minuto, chi è presente oggi pensi a come sarebbe bello mangiare qualcosa di caldo in questo freddo mezzogiorno autunnale. Be’, sappiate che anche nella nostra città ci sono tante persone che ogni giorno trascorrono ore e ore a pensare come poter racimolare qualcosa da mettere sotto i denti. Un pasto caldo in un posto caldo noi lo diamo per scontato. Non è così per tutti». È il pensiero espresso dall’assessore comunale ai Lavori pubblici Luis Walcher, con la palese approvazione del collega alle politiche sociali Sandro Repetto. Non sono pochi i bisognosi, che chiamiamo così per eludere categorizzazioni e banali semplificazioni. «Nell’arco di un mese, sono più di duecento persone», chiarisce Davide Monti, operatore di strada di Volontarius, sul campo da quindici anni. Ci sono tante persone diverse, che si rivolgono ai volontari. «Alcuni li incontriamo per quindici giorni e poi magari spariscono, perché sono diretti verso sud o nord. Gente di passaggio, o che magari risiede a Merano. Ogni sera, alla distribuzione pasti, noi abbiamo una media di circa novanta persone. Sulla strada però ne incontriamo molte di più. Sono persone che abitano magari in qualche alloggio popolare e che si trovano per diversi motivi a vivere una fase transitoria di difficoltà. Pensionati in là con gli anni, vedovi, soli. Non ce la fanno a tirare avanti. Una trentina sono i clochard classici, diciamo autoctoni. Sono sempre di più gli stranieri, sempre di più extra Ue. Non mancano i profughi in transito. Ma ci sono anche tanti altoatesini». Il punto di distribuzione storico dei pasti, spiega il presidente di Volontarius Claude Rotelli, stava nel parco stazione, dove il «Vinzibus» della San Vincenzo distribuiva panini e minestre calde. Poi, di recente, da qualche mese, si era cambiato luogo, spostandosi al parco dei Cappuccini». Ora, il salto di qualità. Con i bagni, i lavandini per darsi una sistemata. Con tanto di acqua calda. Sul retro dell’ex stazione Ip, una tettoia, per schivare pioggia e neve. Qui arriverà il solito camper, con panini, minestre calde. E pure le coperte. Fra San Vincenzo italiana e tedesca e Volontarius, in città ne vengono distribuite circa 1500 ogni anno. Ricevuto il pasto, completamente gratuito, chi vorrà potrà consumarlo all’interno della struttura, rinnovata a spese del Comune negli ultimi mesi. Dove ci sono dei termosifoni. Tutto qui. Ma sarà la salvezza, per più di qualcuno.
Non tutti sono entusiasti del luogo prescelto per la nuova mensa, vicino a un negozio di bici e al noleggio provinciale che in stagione serve la rete delle piste ciclabili, per di più di fronte alla camera di commercio e alla nuova sede dell’ufficio turistico cittadino. All’uscita dal parcheggio Mayr Nusser; assieme alla stazione il luogo di maggiore afflusso verso il mercatino di natale ora in fase di avvio.
Ma Repetto e Walcher hanno spiegato: dobbiamo pensare a tutti i bolzanini, vecchi e nuovi, anche a chi non ce la fa da solo. È il compito di un’amministrazione comunale che si rispetti.
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