Pronto soccorso, diktat ai medici di base

Mathà (capo Dipartimento sanità): «Il primario ha ragione, 260 pazienti al giorno sono troppi. Manca un filtro esterno»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. «Sa cosa le dico? Che in questa questione ha ragione il primario Mario La Guardia. Il Pronto Soccorso non può reggere ad un’onda d’urto di 260 pazienti al giorno. Dobbiamo svoltare coinvolgendo i medici di famiglia, facendo funzionare meglio i Distretti e pure la Guardia medica». Ancora promesse per una Riforma del Territorio annunciata da anni e mai vista? «No, questa è veramente la volta buona».

A parlare è Thomas Mathà, capo Dipartimento e braccio destro dell’assessore Martha Stocker. «Qui hanno ragione in molti. Ha ragione la consigliere provinciale dei Verdi, Brigitte Foppa, che protesta perchè sabato scorso ha accompagnato un parente iperteso ed è rimasta nove ore e mezza in attesa. E guardate che so di cosa parlo perchè è successo anche a me, alcune settimane fa, di aspettare molto... ero andato ad accompagnare mia madre e mi sono detto che effettivamente l’attesa - seppur cortese - era esagerata. Ed in tutta questa storia ha ragione anche il primario quando ci dice che il Pronto soccorso non può sopportare un’onda d’urto di 127 mila accessi medi l’anno, la stragrande maggioranza dei quali “impropri” e cioè di persone che potrebbero rivolgersi altrove. Ed ha ragione quando ci dà la sveglia e ricorda che l’80% dei pazienti in coda potrebbero rivolgersi tranquillamente al medico di famiglia o ai Distretti. Dobbiamo ascoltarlo».

Una questione, quella del sovraccarico del Pronto soccorso, che finisce poi con l’intasare a cascata mezzo ospedale a partire dal reparto di Medicina.

Dottor Mathà, sono anni che i problemi, sempre gli stessi, sembrano irrisolvibili, come se ne esce?

«Le risposte ci sono già e non sono aleatorie ma ben definite. I gruppi di lavoro usciti dalla clausura di Pianizza che stanno ridisegnando la nostra sanità ci consegneranno il piano l’11 settembre e vedrete che le novità non si faranno attendere. Per i medici di famiglia ci saranno delle direttive chiare». Una griglia l’ha indicata lunedì la commissione legislativa che ha dato l'ok alla delibera presentata dalla Stocker nell'ambito del disegno di legge Omnibus. Anche la Provincia, e non potrebbe essere diversamente, applicherà - infatti - il decreto Balduzzi che prevede la creazione di ambulatori medici integrati sul territorio, all'interno dei quali lavorerà un pool di professionisti. «Certo, questo è il futuro. Si creeranno forme aggregate, Centri della salute... nelle forme adatte al nostro territorio. I medici di famiglia saranno chiamati a lavorare in maniera diversa... sono mesi che ci confrontiamo con i sindacati per trovare delle soluzioni».

I medici del Meranese e di moltissime vallate già sono ben organizzati, lo stesso non si può (sempre) dire per Bolzano dove c’è chi lavora troppe poche ore. Anche la Guardia medica dovrebbe essere un vero punto di riferimento ma così al momento non è. Lei cosa ne pensa? «Che in entrambi i casi servono soluzioni per far funzionare il tutto al meglio».

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