BOLZANO. Quante donne in consiglio provinciale, quante in giunta? Quanti rappresentanti del gruppo italiano? Le elezioni provinciali di oggi saranno accompagnate da novità importanti sulla composizione degli organismi.

Le quote rosa. Debuttano le quote rosa obbligatorie nelle liste elettorali. In base alla legge elettorale provinciale n.5 dell’8 maggio 2013, ogni lista deve garantire un terzo di candidate. Fino ad oggi non c’era alcun vincolo di questo tipo e la presenza di candidate era affidata alle eventuali regole interne ai partiti. Ricordiamo che nel consiglio provinciale uscente sono presenti dieci consigliere, tra elette nell’ottobre 2008 e subentrate nel corso delle legislatura. Una sola donna assessore, Sabina Kasslatter Mur.

Le donne in giunta. Il numero di consigliere avrà conseguenze sulla composizione della giunta provinciale. Nella legge non è entrata una percentuale fissa di assessore, ma un obbligo sulla presenza femminile è stato comune previsto: la giunta dovrà rispecchiare percentualmente la composizione del Consiglio. Ciò significa che il numero delle assessore dovrà corrispondere alla presenza di consigliere. Questo il testo esatto della norma: «Qualora nella composizione del consiglio provinciale uno dei due generi sia percentualmente minoritario, nella composizione della giunta la presenza di detto genere non può essere inferiore a quello stesso valore percentuale, con arrotondamento all’unità più prossima».

Il candidato presidente Arno Kompatscher ha annunciato l’intenzione di varare una giunta di nove componenti (tetto massimo previsto dalla legge), presidente compreso. In base alla legge, nella prossima legislatura serviranno 4 consigliere per una assessora, 8 consigliere per 2 assessore, 12 elette per 4 assessore e 16 per quattro assessore.

Una cosa pare certa già alla vigilia: nella prossima giunta ci saranno almeno due donne. Se oggi le consigliere sono dieci, è improbabile che si vada molto al di sotto di tale soglia.

Assessori italiani. Questo schema deciderà anche il numero degli assessori di lingua italiana. La norma dello Statuto di autonomia prevede che «la composizione della giunta provinciale di Bolzano deve adeguarsi alla consistenza dei gruppi linguistici, quali sono rappresentati nel Consiglio della Provincia».

Per nominare due assessori di lingua italiana serviranno otto consiglieri. Con sette italiani eletti, il secondo assessore diventa a rischio (questione di arrotondamenti della percentuale). Con sei, sarebbe inevitabile un assessore su nove. Ma confermare gli attuali otto eletti italiani non è scontato. E questo perché nei partiti si sta accentuando la natura interetnica: il M5S ha un capolista di lingua tedesca (Paul Köllensperger) e il Pd ha inserito nella testa di lista Cornelia Brugger.

Quanto ai Verdi, l’uscente Dello Sbarba è in lizza con la capolista Brigitte Foppa. C’è da tenere conto anche della crisi del centrodestra locale, che potrebbe tradursi in astensionismo dell’elettorato italiano.

L’elezione della giunta. La legge elettorale ha rafforzato i poteri del presidente della giunta. Una volta eletto dal consiglio provinciale, il presidente presenterà all’aula la propria proposta per la squadra di giunta. La proposta verrà votata in blocco e a scrutinio palese. Non si procederà più alla votazione separata su ogni singolo assessore. Astenersi franchi tiratori.

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