SALORNO/FAEDO. Lungo la Statale 12, proprio al confine tra Bolzano e Trento, sono tornate le lucciole. Anche in pieno giorno. Il fenomeno è relativamente nuovo, anche perché le segnalazioni sono arrivate quasi tutte nelle ultime due settimane da parte di automobilisti di passaggio e pendolari, diretti dalla Bassa Atesina verso Trento o la Piana Rotaliana. La zona scelta, in questo caso, è quella del biodigestore di Faedo, dove non ci sono abitazioni e pertanto accostare un paio di minuti in auto non crea particolari imbarazzi. Tra l’altro il via vai non c’è solo dal Trentino ma anche l’Alto Adige. Del resto il Comune più vicino, Salorno, dista solo un paio di chilometri dal punto in cui sono state notate le lucciole a caccia di clienti. Ma anche Egna è poco lontana. «Per il momento - racconta un noto imprenditore di Salorno - si tratta di due prostitute, entrambe di colore, che nelle ultime settimane non si sono fatte particolari problemi nemmeno per gli orari. La zona, che non confina con aree residenziali, sembra prestarsi al meglio. A noi che viviamo in zona, in realtà, sembra solamente un ritorno al passato, a una decina di anni fa, quando il via vai era diventato una costante, con un fiorente giro d’affari stroncato solamente dall’intervento di alcune madri di famiglia». Per il momento, è bene sottolinearlo, le prostitute sarebbero rimaste solamente sul territorio trentino, ma proprio a ridosso del confine.

«Ho visto i clienti fermarsi, mettersi d’accordo sul prezzo - racconta un agricoltore, che preferisce restare anonimo - e appartarsi in aperta campagna. Per ora, almeno a me, è capitato di notare solamente donne straniere, presumibilmente africane». Fino adesso non ci sono stati controlli serrati da parte delle forze dell’ordine, ma è presumibile che si tratti solamente di una questione di tempo.

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