Protesta Memc: «Basta chiacchiere»
Da Lana a piazza Teatro gli operai hanno manifestato la loro rabbia mista a speranza. Mercoledì incontro al ministero
MERANO. Sotto la neve ieri mattina 150 operai della Memc (meno di un terzo di quelli che da un anno sono senza lavoro e quindi in cassa integrazione) hanno partecipato al corteo di protesta che, partito dal lido di Lana (con un trattore caratterizzato dai manifesti e dagli slogan e dalla presenza sul carro dei sindacalisti territoriali e dai rappresentanti della rsu, oltre che da un artigianale ma gradito servizio di bevande calde) è giunto fino in piazza Teatro creando non pochi disagi al già complicato traffico cittadino. Un misto di rabbia e di speranza ha caratterizzato l'ennesima protesta degli operai Memc. Rabbia perché da 12 mesi sono in cassa integrazione con stipendi ridottissimi «che impediscono una vita dignitosa» e perché ancora non si intravedono soluzioni alla vertenza dello stabilimento di Sinigo. Speranza perché, proprio alla vigilia del corteo, da Roma è arrivata una convocazione dei sindacati e della direzione aziendale da parte del ministero per la giornata del 19 dicembre. Sarà la volta buona per la comunicazione che tutti si attendono, e cioè la firma delle norme di attuazione relative al decreto sulle aziende energivore? I sindacalisti, intervenuti alla fine della manifestazione in piazza Teatro, se lo augurano. Come tutti i lavoratori. Ma i rischi sono rimasti gli stessi, legati in particolare alla crisi del governo Monti e al fatto che la firma potrebbe slittare ancora.
Dal trattore in testa al corteo di protesta vari gli slogan lanciati al microfono, il più significativo era un appello al ministro: «Vorremmo sapere quando saremo messi nelle condizioni di riprendere il lavoro. Il resto sono soltanto chiacchiere, come le dichiarazioni del tipo: per la Memc stiamo elaborando strumenti utili a sostenere al meglio la ripresa dell’azienda. Pensa davvero, signor ministro, che i lavoratori possano capire ed essere soddisfatti di dichiarazioni di questo tipo con 12 mesi di cassa integrazione sulle spalle e chissà quanti altri davanti?».
Al corteo - oltre due ore e mezza di camminata sotto la neve presenti anche alcuni figlioletti degli operai - ha partecipato anche Claudio Pasolli, direttore della Memc di Sinigo, che ha confermato l'incontro romano fissato per il 19 dicembre: «Pare che vogliano fare una proposta concreta, e soprattutto in tempi ragionevoli, sia all'azienda che alla Provincia. Di più non si sa. Noi confidiamo che una soluzione possa essere trovata in fretta».
Una situazione dunque ancora di stallo. Le nuvole restano fosche sopra la Memc, come il cielo che ieri mattina ha accompagnato gli operai durante la loro pacifica protesta.
©RIPRODUZIONE RISERVATA