Provincia, tagli in vista per 70 milioni di euro 

La giunta fa i conti con una riduzione significativa delle risorse già per il 2019 Kompatscher: «Dovremo avere coraggio». Nel mirino la spesa per il personale



BOLZANO. Tempi duri anche per i (molto) ricchi. La ragione? Per la Provincia ci sono 70 milioni di euro in meno a disposizione. Con, in più, un aumento prevedibile della spese corrente e un corrispondente calo degli investimenti. «Dobbiamo muoverci presto» ha chiarito senza mezzi termini Arno Kompatscher. E lo schema è, sempre parole del governatore altoatesino, “mettere a punto un cambio di passo”.

La traduzione pratica di questa visione di scenario è semplice: si dovrà tagliare. Dove, lo si deciderà in queste settimane in attesa dell'appuntamento in consiglio provinciale, il prossimo aprile, in cui si discuterà il primo assestamento di bilancio per il 2019. Che la questione sia seria, e faccia emergere una particolare presa d'atto dei meccanismi di moltiplicazione possibile della spesa, lo dimostra questa frase del presidente: “Bisognerà avere coraggio” ha detto. Intendendo: nella rimodulazione di alcuni interventi. Le spese stanno aumentando nei luoghi classici di un territorio ricco: vale a dire l'inflazione, i costi in aumento costante, la crescita dell'anzianità del personale provinciale e dunque del monte stipendi, la conferma degli sgravi fiscali in essere che producono inevitabilmente maggiori spese da parte dell'ente pubblico. E poi l'offerta di nuovi servizi.

Ecco, è proprio per mantenere inalterate alcune prestazioni, che vengono giudicate socialmente e politicamente strategiche, che Kompatscher ha proposto, e la sua giunta accettato, questo cambio di passo. Il piano discusso ieri prevede innanzitutto un'analisi della spesa: «Per ognuna delle prestazioni che eroghiamo sarà valutata l'effettiva efficacia e metteremo a punto correttivi specifici per continuare a garantire servizi adeguati nonostante la diminuzione delle risorse a disposizione».

Proprio in questa prospettiva la giunta non ha escluso “tagli mirati” dei fondi disponibili in alcuni settori. In questo modo il presidente intende ottenere una inversione di tendenza “del trend attualmente in atto, facendo in modo che gli investimenti tornino a crescere e la spesa corrente possa a sua volta restare contenuta” ha chiarito Kompatscher.

All'orizzonte, in uno studio in cui sono stati chiamati a confronto esperti di finanza pubblica, ci sono i bilanci futuri, soprattutto quelli del 2020 e del 2021. È in atto in sostanza un cambio demografico piuttosto evidente che produce un immediato e visibile aumento delle spese. Per quanto riguarda i tagli, è probabile che si stiano individuando piani specifici di intervento, come quello che riguarda i trasporti provinciali . Ma anche gli stipendi pubblici sono in procinto di essere sottoposti ad una attenta stima che potrebbe preludere ad una possibile ristrutturazione complessiva. A questo proposito pare inevitabile che ci si stia avviando verso una stagione di riflessione, anche con le parti sociali, sui prossimi adeguamenti contrattuali dei dipendenti provinciali.

I cui primi sentori si erano avvertiti anche nella precedente legislatura. Non saranno ancora lacrime e sangue ma sicuramente si sta concludendo la stagione d'oro della finanza provinciale. (p.c.)

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