Provinciali 2018: il congresso Svp incorona Arno Kompatscher

L’Obmann Achammer rieletto con il 96 per cento: «Il governatore va confermato, è il migliore» Zeller e Wiedmer vincono la sfida per i vice. Avvertimento al Pd: «Gli accordi vanno rispettati»


di Francesca Gonzato


MERANO. L’asse Achammer-Kompatscher vince il congresso della Svp, organizza una plateale riconciliazione con la generazione dei predecessori premiando Durnwalder, e lancia la campagna elettorale per le provinciali 2018, con il governatore simbolicamente già ricandidato per acclamazione. «Arno è la nostra scelta migliore per vincere le elezioni», decreta l’Obmann. Quasi 800 persone ieri al Kursaal di Merano per il congresso della Svp numero 63. Congresso elettivo, con Achammer unico candidato alla carica di Obmann, ora allungata a cinque anni. La gara vera si è giocata sull’elezione dei vice. Achammer è stato confermato con il 95,87 per cento dei voti (697 schede). Incerta fino alla fine, la sfida per due posti di vice con tre candidati è stata vinta dal senatore Karl Zeller, davanti per un solo voto ad Angelika Wiedmer (265 e 264 preferenze), vice Obfrau uscente e sindaco di Meltina. Non ce l’ha fatta il giovane pusterese Michael Oberrauch, che rappresentava una sorta di «contro» candidatura a Zeller. In gioco con Oberrauch c’era la rivalsa della Pusteria, uscita dall’olimpo del potere insieme a Durnwalder, e un segnale politico per una Svp più orientata verso il centrodestra o come minimo «blockfrei». «Diamo una opportunità a un giovane candidato», ha detto lo sponsor politico di Oberrauch, l’Obmann pusterese Meinhard Durnwalder, avvocato, nipote dell’ex presidente, cui assomiglia per portamento e voce baritonale, probabile candidato al Senato. Ufficialmente defilato Herbert Dorfmann, Obmann di Bressanone, intervenuto dal palco solo dopo il voto, parlando di minoranze europee... Zeller, in uscita dal Senato, come vice Obmann rafforzerà Achammer e proseguirà il lavoro con Kompatscher. Un vice troppo ingombrante? «Ho sempre lavorato per il partito», è la patente di lealtà rivendicata da Zeller. Nominato vice Obmann per acclamazione Daniel Alfreider, indicato dai ladini.

Achammer e Kompatscher puntano su una immagine della Svp solida, ragionevole, autonomista, europeista, produttiva, collegiale, opposta alle sirene aggressive dei populisti-secessionisti. «Dobbiamo sviluppare l’autonomia senza rincorrere chi resta aggrappato al passato, senza dare l’impressione che non ci accontentiamo mai», ha scandito Achammer. Assente in sala il Pd, l’alleato ha ricevuto una nuova bordata dall’Obmann: «Le alleanze sono necessarie per sviluppare l’autonomia, ma hanno dei limiti». Poi il riferimento al caso-toponomastica, senza citare Bizzo: «Non accetteremo più situazioni simili». Davanti all’ospite d’onore, l’ex presidente austriaco Heinz Fischer, Achammer ha ribadito: «Non si risolvono i problemi costruendo muri. Ogni richiamo alle barriere al Brennero è un calcio nello stomaco per noi». Achammer esalta il gioco di squadra con Kompatscher, «non ci sarebbe stata alternativa alla sua ricandidatura». La sua Svp, è la promessa, si ricorda di essere il partito delle persone (Volkspartei). Kompatscher ha elencato i risultati del suo governo (economia, occupazione, investimenti, welfare), i successi con Roma. L’autonomia, sottolinea Kompatscher, funziona, «sia guardando verso sud che verso nord». Di più: «Non è stato un compromesso al ribasso: è un modello ed è “per” non “contro” qualcuno o qualcosa”».

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