Provinciali, a febbraio via i “pensionabili”

Se ne vanno 6-700 dipendenti, si risparmiano 10 milioni, ma cresce la spesa corrente (+1,1%). Meno tasse alle imprese



BOLZANO. Non verranno più concesse proroghe ed entro febbraio i dipendenti provinciali che hanno i requisiti dovranno andare in pensione. Ad agosto l’assessore Waltraud Deeg aveva stralciato l’articolo sui pensionamenti dalla legge Omnibus in attesa di affrontare in maniera complessiva la partita relativa al personale. Ieri il presidente della giunta Arno Kompatscher, nel presentare il bilancio alle parti sociali - mondo dell’economia e sindacati - ha annunciato che a breve si approverà la legge. A suo tempo si era calcolato che la misura dovrebbe riguardare circa 6-700 persone su un totale di 11 dipendenti provinciali. Alla voce personale si calcola di risparmiare nel 2015 10 milioni. Solo una parte dei posti verrà coperto, ma consentirà l’assunzione di giovani. Si tratta di un primo passo verso la riduzione della spesa corrente auspicata in particolare dal mondo dell’economia. In base alle cifre fornite ieri dal segretario generale Eros Magnago questa voce calerà nel 2015 del 5% in quasi tutti i settori, ma se si includono sanità, politiche sociali e trasferimenti ai Comuni, aumenta dell’1,1%.

Le cifre. Il bilancio 2015 è il più alto degli ultimi anni: si passa da 4,521 miliardi a 4,565. Ciononostante per far fronte alle richieste, Kompatscher ha detto che ne servirebbero almeno 50 in più. Alla sanità - settore sul quale si sta giocando la partita più importante - arriveranno 10 milioni in più del 2014, i vertici dell’Asl però ne chiedono 30 in più. Trenta milioni in più rispetto al 2014 saranno destinati al sociale. Dalla tassa di soggiorno quest’anno si incasseranno 23 milioni, 6 in meno del previsto in quanto sono esentati i minori di 14 anni. Da segnalare la crescita dello 0,7% dei tributi erariali, ovvero dei 9/10 di entrate fiscali complessive che restano sul territorio, ma anche dei tributi gestiti in proprio dalla Provincia (+4,5%). Kompatscher ha proposto di rivedere la ripartizione dei tributi erariali che oggi per i 7/10 vanno alla Provincia e 2/10 alla Regione, dando gli 8/10 direttamente alla Provincia.

Preoccupa sia i sindacati che gli imprenditori, il calo del 16,2% dei fondi destinati all’edilizia abitativa agevolata. Michele Buonerba (Cisl) rileva il fatto che non si sia fatta una revisione integrale della spesa per l’economia.

L’economia. Magnago ha sottolineato la riduzione fiscale portata avanti dalla Provincia con agevolazioni ed esenzioni riguardanti Irap, Irpef, Imi, bollo auto che ha comportato un risparmio di circa 254 milioni. Tra i settori con fondi in crescita - sempre in base alle cifre fornite dal presidente della Provincia - sanità, famiglia, sociale (+2,7%), ambiente e risorse idriche (*5,2) e formazione (+0,7%). All’economia arriverebbe addirittura un 12% in più. Ma sia Josef Negri, direttore di Assoimprenditori, che Claudio Corrarati, presidente della Cna, ricordano che “la percentuale comprende una serie di arretrati degli anni scorsi da pagare”. Cautamente positivo il giudizio di Negri sulle linee generali del bilancio in attesa di conoscere il documento nel dettaglio: «Di buono c’è una progressiva riduzione delle imposte: a gennaio l’Irap passerà dal 2,78 al 2,68, unita ad un calo, almeno in certi settori, delle spese fisse. Non è molto, ma è già un segnale».(a.m)













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