Provinciali, centrodestra già diviso
Lega e Biancofiore: corsa da soli. Sernagiotto contro l’autonomia: «Privilegi»
BOLZANO. Centrodestra già in ordine sparso in vista delle elezioni provinciali. Dopo la Lega, anche Michaela Biancofiore, coordinatrice regionale di Forza Italia, annuncia la decisione di presentarsi alle elezioni di ottobre con una lista propria. «Proveremo un ultimo tentativo per convincerli che la scelta più forte per la comunità italiana sarebbe la lista unica di centrodestra», anticipano gli scoraggiati Enrico Lillo (Noi con l’Italia) e Marco Galateo (Fratelli d’Italia), che ieri si sono incontrati alla sala Fronza con l’europarlamentare veneto Remo Sernagiotto (Noi con l’Italia). Quest’ultimo è stato protagonista di un attacco all’autonomia che ha spiazzato i suoi ospiti. «I privilegi di Bolzano sono fuori dal tempo», ha detto Sernagiotto, citando la legge elettorale per le politiche e le europee: «Grazie alla legge elettorale, questa terra ha molti parlamentari in più, ma sono italiani da settant’anni». Stessa cosa per le europee. Inaccettabile privilegio, secondo Sernagiotto, la norma che consente l’elezione di un europarlamentare della Svp «con un numero di preferenze infinitamente inferiore a quelle che dobbiamo conquistarci noi». Così invece Michaela Biancofiore ha gelato ieri gli sponsor della lista unica: «Fatta salva l’unità del centrodestra, sancita anche in queste ore con le consultazioni in comune che ci saranno la prossima settimana al Quirinale, Forza Italia ribadisce che si presenterà alle prossime elezioni con la propria lista, aperta alle civiche e ad altre possibili nascenti realtà. Compresa quella interessante di Bizzo e di altre formazioni di centro, con le quali auspico di avere un proficuo confronto. L’obiettivo è fare di Forza Italia il Sammelpartei degli italiani, ponendo fine all’esperienza delle listarelle ad personam». Lillo chiede a Biancofiore di ripensarci: «Vogliamo dare una svolta alla comunità italiana o continuare ad accontentarci di singoli consiglieri di opposizione? Abbiamo dieci parlamentari di centrodestra in regione: mi aspetto da loro un pensiero politico alto». Tra gli sponsor del listone c’è Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia): «Da 11 consiglieri italiani siamo scesi a 5 e la prospettiva è di scendere a 3, se alcune forze politiche con il voto italiano faranno eleggere consiglieri di lingua tedesca. La questione in gioco è la sopravvivenza della comunità italiana nelle istituzioni».