Provinciali, Huber blinda Tommasini 

La proposta: assessore capolista seguito dai vincitori delle primarie. Gazebo nei quartieri. Gnecchi, missione a sinistra


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Maggio, operazione «torniamo nei quartieri». È di cinque appuntamenti il programma de «Il Pd che vorrei», l’azione organizzata perché «non possiamo accontentarci della rendita di posizione di Gries e del centro. Siamo partito di governo e in alcuni quartieri hanno votato per altri. Il Pd è stato forse chiuso al proprio interno. Ci sono problemi che toccano i cittadini, che non abbiamo interpretato»: così il segretario Alessandro Huber, Daniele Moretti (presidente del circolo Centro-Gries) e Marco Alberto (segretario dei giovani Pd). Lunedì l’assemblea discuterà la strategia per le provinciali.

LA COSTRUZIONE DELLA LISTA. Huber presenterà, tra l’altro, la sua proposta per comporre la lista. L’impostazione del segretario è una testa di lista di cinque candidati: primo l’assessore Christian Tommasini, seguito dai quattro candidati che usciranno vincitori dalle mini primarie territoriali dei comprensori di Bolzano, Bressanone, Merano e Bassa Atesina. «Metterò ai voti la proposta. La scelta sta alla assemblea. Per Tommasini il ruolo di capolista mi sembra scontato, come vice presidente provinciale» così Huber. In assemblea scontata la discussione se questo metodo incoraggi o meno la candidatura di personalità esterne al partito.

I GAZEBO. Questo l’elenco dei gazebo: sabato 5 maggio piazza Nikoletti, 12 maggio piazza Matteotti, 19 maggio via Resia, davanti al circolo Pd, 26 maggio piazza Mazzini (tutti ore 9.30-12.30). Conclusione, giovedì 31 maggio in piazza della Mostra (ore 16-19). Al di fuori di Bolzano i circoli stanno organizzando altre iniziative. «Dopo la sconfitta alle politiche il Pd vuole ripartire con umiltà», dicono Huber, Moretti e Alberto. Nei quartieri popolari hanno vinto Movimento 5 Stelle e Lega, e non era certo la prima volta. «Il programma per le provinciali verrà costruito raccogliendo idee e richieste dei cittadini, che incroceremo con quanto uscirà dal nostro interno. Vogliamo lavorare molto più in sinergia a livello regionale», spiegano. Ai gazebo verrà proposta la compilazione di un questionario su Bolzano. «Così capiremo il “sentiment” dei bolzanini», anticipa Moretti. Tra i quesiti, la valutazione sul rapporti tra gruppi linguistici, importanza del bilinguismo, adeguatezza formativa della scuola sul bilinguismo, sicurezza, immigrazione, tram, traffico, pendolari, sanità, costo della vita. «Non è propaganda, ma ascolto e proseguirà anche dopo le provinciali», assicurano. Così Huber: «Governare non significa solo dare un indirizzo, ma ascoltare». È una prova di rilancio senza strappi da Roma. In altre regioni i giovani del Pd sono sulle barricate. «Mal di pancia se ne vedono in tutti i partiti. Sto nel Pd perché ha una proposta concreta e realizzabile», dice Moretti.

GNECCHI AMBASCIATRICE. L’ex deputata Luisa Gnecchi ha deciso a sorpresa di restare nel Pd. Su Renzi non ha cambiato idea («il nostro ex segretario è un problema per l’Italia, non solo per il Pd»). Oltre a guidare il gruppo di lavoro sull’economia, Luisa Gnecchi è impegnata in una operazione che definisce «salviamo il salvabile, fermiamo la destra populista, italiana e tedesca». In sintesi, «c’è bisogno del centrosinistra». Nei giorni scorsi c’è stato un pranzo con i Verdi, incontra esponenti della sinistra. La linea è condivisa da Huber: «Voglio parlare con Luigi Gallo e altri. Non è pensabile che si faccia il bis delle comunali e delle politiche, con la sinistra fuori dai giochi». E se non sarà una lista unica (complicato), dice Gnecchi, «stiamo compatti su una serie di temi e cerchiamo di agganciarci anche la Svp».

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