Provinciali, smart working prorogato fino al 31 dicembre 

Le regole. Emanata una nuova direttiva per l’organizzazione. Resta l’indicazione di una formula mista casa-ufficio Il direttore generale Steiner: «È in corso una trattativa con i sindacati per un modello con direttive molto chiare»



Bolzano. Con formula «semplificata», ma lo smart working per i dipendenti provinciali proseguirà fino al 31 dicembre. Dopo la circolare di fine giugno, che aveva posto le basi per il graduale rientro in ufficio, l’amministrazione provinciale emana una nuova direttiva. Due i punti: lo smart working non viene più considerata la formula unica di organizzazione, ma allo stesso tempo gli uffici non torneranno a breve ad essere popolati come nell’epoca precedente al Covid-19. Nel giro di pochi giorni in marzo circa 5 mila dipendenti della Provincia sono entrati in smart working. Il direttore generale Alexander Steiner ha firmato giovedì la circolare «Proroga della forma semplificata di smart working». Il documento integra la circolare di Steiner del 26 giugno alla luce degli ultimi provvedimenti del governo. Il Consiglio dei Ministri ha approvato la proroga dello stato di emergenza fino al 15 ottobre, mentre il decreto Rilancio, ora convertito in legge, prevede per le amministrazioni pubbliche di adeguare «l’operatività di tutti gli uffici pubblici alle esigenze dei cittadini e delle imprese connesse al graduale riavvio delle attività produttive e artigianali». La legge di conversione del decreto mira, tra l’altro, a «consentire nuovamente presenze in ufficio anche non correlate alle sole attività indifferibili e urgenti». E quindi, annuncia Steiner nella propria circolare, viene confermata la linea provinciale del «graduale e parziale rientro fisico del personale nel rispetto delle misure di sicurezza». Oltre alle misure già sperimentate, si legge, «vengono utilizzate in alternativa anche misure organizzative, come la turnazione e la rotazione delle collaboratrici e dei collaboratori, al fine di garantire il rispetto di tutte le prescrizioni di sicurezza». I tempi però si allungano: la forma semplificata di smart working, si legge, «sarà con ogni probabilità possibile fino al 31 dicembre 2020». Le richieste di smart working sono prorogate d’ufficio per tutte la durata dello stato di emergenza. Viene confermata delle ultime settimane: «È possibile una articolazione della prestazione lavorativa in un mix di presenza fisica e smart working». Il lavoro a casa al 100%, sottolinea Steiner, è una modalità da considerarsi conclusa, salvo casi eccezionali. In definitiva, «il diretto superiore concorda con il collaboratore o la collaboratrice la relativa modalità della prestazione lavorativa al fine prioritario di garantire la prestazione dei servizi, tenuto conto anche delle esigenze dei collaboratori, nonché della necessità di facilitare ed accompagnare la ripresa delle attività economiche». L’home office nella pandemia non è il vero smart working: è in corso una trattativa con i sindacati per definire un modello di smart working post Covid-19 «caratterizzato da regole e direttive molto chiare».

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