Provinciali: stanziati 12 milioni di premi

Il capo del personale Schaller: «Da noi non vengono dati a pioggia. C’è sempre una valutazione del superiore»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Quasi dodici milioni di euro. Un tesoretto da distribuire sotto forma di premi ai dipendenti provinciali nell’anno in corso. Più precisamente, in base a quanto stabilito dai contratti collettivi di intercomparto del 2007 e 2008, il budget per i premi di produttività destinato al personale provinciale non dirigente nel settore amministrativo e formazione - sono complessivamente 10.200 dipendenti - ammonta a 10 milioni e 300 mila euro che corrisponde al 4,1% della spesa complessiva per il personale provinciale. A questo si aggiunge il fondo per l’indennità di risultato per dirigenti - un milione e 400 mila euro - da distribuire su 231 persone. La somma equivale ad una percentuale del budget complessivo tra il 6 e il 9%.

Si parla di una media - ma le cifre in realtà variano da caso a caso - di circa mille euro a dipendente e sei (lordi) per i dirigenti: numeri che in tempi di crisi fanno un certo effetto. Anche perché c’è sempre il sospetto che i premi vengano dati a pioggia e non in base al merito. Tanto che lo stesso premier Matteo Renzi, parlando di recente alla trasmissione Porta a Porta, ha annunciato che nella riforma della pubblica amministrazione si introdurrà un nuovo sistema di valutazione di premi ai dirigenti che non saranno più estesi a tutti indistintamente ma solo a chi “fa bene il proprio lavoro”, perché “non è possibile che tutti ricevano il premio di produzione, tutti siano ottimi”.

E in Alto Adige come funziona? Lo abbiamo chiesto a Engelbert Schaller, responsabile del personale della Provincia.

«Chi dice, come si sente periodicamente, che da noi i premi vengono dati a pioggia, parla senza sapere. Non è così. Proprio per evitare questo abbiamo un sistema misto che prevede un premio base e uno aggiuntivo. Alla fine del 1998, assieme ai sindacati, si è concordato che una parte dell’inflazione recuperata venisse erogata sotto forma di premio di base».

Che significa a tutti?

«No. Bisogna che il rendimento sia considerato almeno soddisfacente. In caso contrario non si riceve nulla».

A quanto ammonta il premio base?

«In media si va da 360 a 516 euro all’anno lordi».

A questo si somma il premio aggiuntivo.

«Che però, attenzione, non può essere concesso a tutti, ma solo al 10 massimo 20% del personale e questo è legato al rendimento».

A quanto ammonta quello che chiamate premio aggiuntivo?

«Si va da 700 a 2.160 euro all’anno».

Ma chi effettua i controlli?

«Per fare un esempio il capo dipartimento fa la valutazione sul capo ripartizione che a sua volta la fa sul direttore d’ufficio che a sua volta la fa sui suoi collaboratori».

Ma alla fine non c’è il rischio che il dirigente, per non avere grane, dia valutazioni più che positive a tutti?

«Non è così. Anche perché, lo ripeto, il premio aggiuntivo può essere dato solo ad una percentuale limitata del personale. E comunque un dirigente è pagato anche per accollarsi le grane. Altrimenti, scusi, cosa fa il dirigente a fare? Comunque il nuovo assessore Waltraud Deeg nella riorganizzazione della macchina amministrativa ha previsto proprio di intensificare i controlli sulle valutazioni fatte dai dirigenti».

Scusi lei da chi viene valutato?

«Dal direttore di dipartimento».

E ha sempre preso la valutazione massima.

«Mai. Non l’avrei neppure voluta, perché so che non la merito. Ho ricevuto molto buono ma non ottimo».













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