Provinciali: stanziati 12 milioni di premi
Il capo del personale Schaller: «Da noi non vengono dati a pioggia. C’è sempre una valutazione del superiore»
BOLZANO. Quasi dodici milioni di euro. Un tesoretto da distribuire sotto forma di premi ai dipendenti provinciali nell’anno in corso. Più precisamente, in base a quanto stabilito dai contratti collettivi di intercomparto del 2007 e 2008, il budget per i premi di produttività destinato al personale provinciale non dirigente nel settore amministrativo e formazione - sono complessivamente 10.200 dipendenti - ammonta a 10 milioni e 300 mila euro che corrisponde al 4,1% della spesa complessiva per il personale provinciale. A questo si aggiunge il fondo per l’indennità di risultato per dirigenti - un milione e 400 mila euro - da distribuire su 231 persone. La somma equivale ad una percentuale del budget complessivo tra il 6 e il 9%.
Si parla di una media - ma le cifre in realtà variano da caso a caso - di circa mille euro a dipendente e sei (lordi) per i dirigenti: numeri che in tempi di crisi fanno un certo effetto. Anche perché c’è sempre il sospetto che i premi vengano dati a pioggia e non in base al merito. Tanto che lo stesso premier Matteo Renzi, parlando di recente alla trasmissione Porta a Porta, ha annunciato che nella riforma della pubblica amministrazione si introdurrà un nuovo sistema di valutazione di premi ai dirigenti che non saranno più estesi a tutti indistintamente ma solo a chi “fa bene il proprio lavoro”, perché “non è possibile che tutti ricevano il premio di produzione, tutti siano ottimi”.
E in Alto Adige come funziona? Lo abbiamo chiesto a Engelbert Schaller, responsabile del personale della Provincia.
«Chi dice, come si sente periodicamente, che da noi i premi vengono dati a pioggia, parla senza sapere. Non è così. Proprio per evitare questo abbiamo un sistema misto che prevede un premio base e uno aggiuntivo. Alla fine del 1998, assieme ai sindacati, si è concordato che una parte dell’inflazione recuperata venisse erogata sotto forma di premio di base».
Che significa a tutti?
«No. Bisogna che il rendimento sia considerato almeno soddisfacente. In caso contrario non si riceve nulla».
A quanto ammonta il premio base?
«In media si va da 360 a 516 euro all’anno lordi».
A questo si somma il premio aggiuntivo.
«Che però, attenzione, non può essere concesso a tutti, ma solo al 10 massimo 20% del personale e questo è legato al rendimento».
A quanto ammonta quello che chiamate premio aggiuntivo?
«Si va da 700 a 2.160 euro all’anno».
Ma chi effettua i controlli?
«Per fare un esempio il capo dipartimento fa la valutazione sul capo ripartizione che a sua volta la fa sul direttore d’ufficio che a sua volta la fa sui suoi collaboratori».
Ma alla fine non c’è il rischio che il dirigente, per non avere grane, dia valutazioni più che positive a tutti?
«Non è così. Anche perché, lo ripeto, il premio aggiuntivo può essere dato solo ad una percentuale limitata del personale. E comunque un dirigente è pagato anche per accollarsi le grane. Altrimenti, scusi, cosa fa il dirigente a fare? Comunque il nuovo assessore Waltraud Deeg nella riorganizzazione della macchina amministrativa ha previsto proprio di intensificare i controlli sulle valutazioni fatte dai dirigenti».
Scusi lei da chi viene valutato?
«Dal direttore di dipartimento».
E ha sempre preso la valutazione massima.
«Mai. Non l’avrei neppure voluta, perché so che non la merito. Ho ricevuto molto buono ma non ottimo».