Punti nascita, in Consiglio oggi l’atteso faccia a faccia

Prevista un’audizione organizzata dalle consigliere con mamme e ostetriche Intanto continua la trattativa tra Bolzano e Roma sul futuro di Vipiteno e Silandro



BOLZANO. Questa mattina, dalle 9 alle 13, audizione nell’aula del consiglio provinciale sui punti nascita a rischio - Vipiteno e Silandro - in Alto Adige, richiesta, su iniziativa della consigliera verde Brigitte Foppa, da tutte le consigliere.

«Questa audizione - spiega Foppa - è la prima iniziativa comune promossa dalle consigliere ed è la risposta al dibattito sulla riforma sanitaria dell’ultimo anno. In tutta la discussione, che sta andando avanti da mesi, intorno ai reparti maternità e alla sicurezza durante il parto si sono ascoltate poco le voci delle vere protagoniste. L’iniziativa vuole dunque colmare questo deficit. Madri, ostetriche, ginecologi, responsabili dell’Azienda sanitaria, padri, esperte dell’allattamento: tutte queste figure-chiave del tema parto racconteranno delle loro esperienze, riuscendo, almeno così vorremmo, ad allargare lo sguardo su un tema tanto importante a livello esistenziale e politico».

Da mesi, se non da anni ormai, a livello locale si discute e ci si scontra sul futuro dei punti nascita, mentre la Provincia sta ancora trattando con Roma per cercare di salvarli nonostante che - secondo gli standard internazionali - non siano considerati sicuri quelli dove ci sono meno di 500 parti all’anno. A preoccupare la Volkspartei è la perdita di consensi: la maggior parte di coloro che vive nelle valli preferisce, per una questione di vicinanza e di comodità, partorire vicino a casa.

La discussione riguarda la sopravvivenza dei punti nascita di Vipiteno e di Silandro. Mentre il punto nascita di San Candido è stato chiuso, in mezzo a mille proteste, nel marzo dello scorso e trasformato in un Centro di salute per la donna.

«L’audizione - spiega Foppa - ci consentirà anche di capire come funziona esattamente la nuova struttura».

Alla fine dello scorso su questo tema di grande delicatezza avevano preso posizione con una lettera i primari di Bolzano e Trento di Pediatria, Anestesia, Ginecologia e Neonatologia.

Una presa di posizione comune diretta alle due Aziende sanitarie per spiegare i rischi che corre la popolazione. Da una parte Enzo Galligioni - presidente dei primari trentini Anpo - diceva a chiare lettere che “ogni protesta della popolazione delle valli in questo senso è sbagliata”, dall'altra Hubert Messner, presidente dell’associazione dei primari altoatesini, spiegava che la lettera comune è “una valutazione oggettiva e tecnica della situazione rapportata agli standard richiesti dalla normativa attuale: la popolazione merita il massimo dell'assistenza in termini di qualità e sicurezza”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità