Pusteria, cresce il lavoro nei laboratori protetti

La Comunità comprensoriale ha presentato il Rapporto 2017 sui servizi sociali Migliora l’integrazione professionale dei disabili anche con contratti di tirocinio


di Marco Pellizzari


VAL PUSTERIA. Povertà, residenzialità assistita e integrazione lavorativa sono fra i temi principali affrontati nel "Rapporto 2017" dei servizi sociali della Val Pusteria, presentato di recente dal presidente della Comunità comprensoriale Roland Griessmair e dal direttore dei servizi sociali Gebhard Mair.

“Chi vuole qualcosa trova percorsi - chi non vuole qualcosa trova giustificazioni”: questa citazione di Götz Werner riassume lo spirito in cui operano i servizi sociali, alla ricerca di soluzioni per affrontare sfide sempre più impegnative. Nonostante le difficoltà, il bilancio dell’attività svolta nel 2016 è positivo e si è riusciti a garantire un elevato standard di qualità, ha sottolineato Griessmair, aggiungendo che soprattutto nel settore delle persone diversamente abili sono stati fatti sforzi notevoli per l’integrazione lavorativa e la stipula di 39 contratti di tirocinio in azienda ne è testimonianza. Crescono anche le domande di lavoro nei laboratori protetti e in futuro non potranno più essere evase in tempi brevi. Fra le necessità più urgenti vi è quella di realizzare per queste persone un’ulteriore struttura residenziale. Molti dei genitori che le assistono sono in età avanzata e la residenzialità assistita è l’unica soluzione possibile, visto che anche i posti nelle case di riposo sono esauriti.

Crescono pure le domande per il servizio di assistenza domiciliare dove c’è grande necessità di personale qualificato. In questo settore le capacità dei servizi sociali sono al limite e molte famiglie devono rivolgersi all’assistenza privata. Un ruolo importante, soprattutto nella consegna dei pasti a domicilio a 286 assistiti, è svolto da 136 volontari che si fanno carico per l’85% della consegna di 42.000 pasti all’anno. L’apporto dei volontari è importante anche in altri ambiti, come ad esempio l’accompagnamento o il tempo libero per gli assistiti nelle strutture residenziali. In tutto sono 350 quelli che collaborano con i servizi sociali della Val Pusteria, un segnale di solidarietà e di impegno, come ha sottolineato il presidente.

Il direttore Gebhard Mair si è soffermato sull’assistenza economica sociale che ha visto scendere del 18%, grazie alla congiuntura economica favorevole, le spese per il reddito minimo d’inserimento. Nel complesso però le somme erogate per l’assistenza economica sono leggermente aumentate a 4.309.000 euro. Ad organizzazioni private sono state commissionate prestazioni per 3 milioni di euro. Per l’anno in corso, ha proseguito il direttore, ci si occuperà di più del problema della povertà, che è più diffuso di quanto si creda, della ricerca di offerte abitative per persone affette da autismo e sarà intensificata la collaborazione con le scuole. Il progressivo invecchiamento della popolazione comporterà comunque un aumento delle sfide da affrontare per cui saranno necessarie ulteriori risorse.

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