Pusteria, troppi medici di base in pensione: servizio a rischio
Attualmente sono operativi 41 su 44, ma il prossimo anno ci sarà un’ondata di pensionamenti. Mancano i sostituti
BRUNICO. In Val Pusteria non sono poche le persone che, dopo essersi affidate per decenni al loro medico di base, fra poco si troveranno a doversi confrontare con la prospettiva di scegliere un altro medico. Perchè?
La risposta è semplice: anche i medici vanno in pensione e in val Pusteria non sono pochi coloro i quali, dopo aver dedicato una vita alla professione, hanno ormai maturato o matureranno a breve tale diritto. Ciò significa che, se ad oggi la pianta organica del servizio di medicina di base prevede, per la val Pusteria, 44 posti di medico di base, di cui 41 sono occupati, a partire dai primi del prossimo anno, quindi fra due mesi o poco più, i posti liberi potrebbero diventare rapidamente molti di più con prospettive tutt'altro che allegre per la popolazione.
Soprattutto vista la carenza, annosa e già molto problematica, che si registra nel settore dei medici, sia fra gli specialisti che nel campo della medicina generale. Secondo i dati del Comprensorio sanitario infatti, dei 41 medici di base in servizio ad oggi nei 25 comuni della val Pusteria, ben 18 sono ormai ultrasessantenni mentre 16 sono fra i 50 ed i 60 anni di età e sempre secondo le medesime informazioni, pur se un medico generico può rimanere in attività fino al settantesimo anno di età, non sono pochi coloro che intendono far valere i diritti maturati anche ben prima di tale limite.