Quattro valanghe, morto un trentenne
Patrick Unterkircher voleva raggiungere la Croce di Racines, a 2.390 metri Ferito in modo grave anche un sedicenne che faceva fuori pista con gli amici
VAL RIDANNA. Un uomo morto sotto la neve, un ragazzo sopravvissuto ma in gravi condizioni e una situazione d’allarme che ha mobilitato decine di soccorritori. Una mattinata terribile quella vissuta ieri tra la Val Ridanna e la Valle Aurina, segnata da quattro valanghe che hanno investito gruppi di turisti e scialpinisti nell’arco di un paio d’ore, fra le 11 e le 13.
Sulle pendici della Punta di Monte Giovo in Val Ridanna un sedicenne germanico è stato salvato e ricoverato all’ospedale di Bolzano, se l’è cavata lo sciatore coinvolto dalla slavina caduta a Monte Spicco tra le valli di Selva dei Molini e di Rio Bianco e in valle Aurina, sul Monte Chiusetta, la slavina non ha fortunatamente centrato escursionisti. Non ce l’ha fatta, invece, Patrick Unterkircher, trentaduenne di Sciaves travolto dalla neve e dal ghiaccio che, ancora una volta in Val Ridanna, si sono staccati ad alta quota sulla Croce di Racines, una meta conosciuta dagli scialpinisti.
Verso le 13, Unterkircher stava salendo con un amico, sci ai piedi, verso la vetta a 2.390 metri. I due devono essersi accorti di qualcosa che non andava, forse hanno individuato un pericolo o hanno iniziato a temere che la combinazione di condizioni meteo (tempo soleggiato, vento forte, temperature in rialzo dalla mattina) e manto nevoso (rinfrescato da 30-40 centimetri caduti nelle 48 ore precedenti) potesse nascondere delle insidie. Di fatto, hanno deciso di interrompere la salita, girare verso valle le punte degli sci e scendere.
A quel punto, però, quando si trovavano a una quota intorno ai 2.100 metri, una grossa onda di neve li ha investiti. È partita in alto e ha trascinato e sepolto il trentaduenne. Il suo compagno di gita è riuscito a stare a galla sulla massa bianca in movimento. Appena lo smottamento si è fermato, mentre lo scialpinista rimasto in superficie è riuscito a liberarsi da solo, Unterkircher è stato intrappolato sotto la neve. Troppo a lungo per poter sopravvivere nonostante l’intervento rapido dei soccorsi messi in moto da una telefonata disperata dell’amico.
Attrezzati per una gita alpinistica e opportunamente dotati dell’Artva, l’apparecchio di ricerca dei travolti in valanga, i due sono stati presto individuati dagli uomini del Brd di Ridanna e Racines e del Soccorso alpino di Vipiteno e dall’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites. Il medico sbarcato dal velivolo ha provato a rianimare il trentaduenne, l’ha intubato, ma lo scialpinista non ha reagito al trattamento d’emergenza.
Unterkircher lavorava come fabbro per l’azienda Weico, in zona industriale a Bressanone sud. Amava lo sci, lo scialpinismo e il ciclismo. Non era sposato e viveva con i genitori a Sciaves, in frazione Raut. La tragedia di ieri colpisce una famiglia già segnata da un incidente sportivo: il padre Konrad è stato vittima anni fa di una caduta con gli sci che non gli ha più permesso di camminare.
“La neve di ieri (lunedì, ndr) si è accumulata sul manto precedente creando una situazione di instabilità - hanno spiegato i soccorritori - il vento, poi, ha favorito i distacchi di masse nevose”. L’indice di pericolo valanghe in zona era segnalato a 3, marcato, sulla scala a 5 gradi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA