Quattrocento chili di beni raccolti per i terremotati

Un successo l’iniziativa “Io non crollo” allestita in questi giorni alla Huber Pasta, latte ma anche dentifricio e cibo per cani in partenza per il Centro Italia


di Alan Conti


BOLZANO. Quando chiediamo un bilancio della raccolta “Io non crollo”, Maurizio Vezzali indica le centinaia di pacchi accatastati: «Stiamo facendo in queste ore l’inventario perché siamo rimasti sorpresi dalla generosità dei bolzanini».

Assieme a Barbara Pegoraro con l’associazione Cer, sta seguendo da vicino questo progetto che ha ramificazioni in tutta Italia. Un meccanismo particolare di solidarietà.

«Partiamo dalle necessità delle famiglie dei terremotati. Sono loro a dire direttamente ai nostri volontari di cosa hanno bisogno, riferendolo ai 150 punti di raccolta. A quel punto le donazioni vengono portate direttamente dai volontari che effettuano le consegne».

Il tutto documentato con la forza e il propellente dei social network. E senza associazioni o istituzioni come intermediari.

«Sì, ma non c’è contrapposizione - assicura Vezzali -: enti come la Protezione civile devono occuparsi di moltissimi aspetti e non è sempre semplice. Noi, in questo modo, riusciamo ad essere più diretti e immediati. Ci affianchiamo a loro proponendo un’alternativa a chi vuole essere generoso».

Quanto avete raccolto?

«Possiamo dire con certezza che abbiamo ricevuto almeno 100 chili di pasta, altrettanti di latte e scatolame. Contiamo 40 bottiglie di candeggina, succhi di frutta ma anche spazzolini e dentifrici».

Curiosa l’attenzione per gli amici a quattro zampe. «Ci ha raggiunto un’associazione animalista che ha regalato cibo e materiale per la loro cura. Sappiamo che in quelle zone c’è molta preoccupazione proprio per gli animali e siamo particolarmente contenti di contribuire anche in questa direzione».

La raccolta di “Io non crollo” è stata ospitata alla caserma Huber degli Alpini in viale Druso.

«Sono state decine le persone che ci hanno raggiunto - conclude l’ex consigliere provinciale - e non possiamo che ringraziare tutti. Il progetto e la sua filosofia sono stati apprezzati, perché non ci sono passaggi intermedi e questo dà la certezza che quello che si dona arriverà davvero a chi ha bisogno».













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