L'allerta

Questa estate decine di roghi in pochi giorni. I vigili del fuoco: mai così tanti 

Episodi decuplicati rispetto agli anni scorsi. «Interveniamo subito con 50 persone per attaccare le fiamme su ogni fronte». L’appello: «Spesso falsi allarmi e indicazioni confuse, aiutateci a lavorare al meglio»



BOLZANO. In questa estate rovente, il numero di incendi boschivi è decuplicato, passando da tre o quattro a trenta. Le cause dei roghi sono ancora oggetto di indagini, ma quello è un altro fronte di questa situazione. 

Sul fronte più rovente, invece, da giorni, si trovano a lavorare i vigili del fuoco, quelli del corpo permanente di Bolzano e i preziosissimi volontari. «Abbiamo molti corpo volontari sparsi sul territorio – spiega Christian Auer, ufficiale dei permanenti – e, appena arriva la segnalazione di un incendio, interveniamo immediatamente e in modo massiccio: 50/60 persone per attaccare il fuoco su ogni fronte. È fondamentale essere tempestivi perché, con le temperature e la siccità di questo periodo, le fiamme si muovono a grande velocità. Basta poi anche solo un po’ di vento per rendere la situazione difficilmente controllabile». 

Un’attività straordinaria, quella dei vigili del fuoco, in cui le centinaia di volontari attivi in tutto l’Alto Adige ricoprono un ruolo fondamentale. Un piccolo ed organizzatissimo esercito in grado di intervenire ovunque in pochi minuti, formato da persone che, soprattutto con le temperature degli ultimi giorni, si trovano ad operare in condizioni estreme, spesso incompatibili con l’utilizzo dei dispositivi di protezione in loro dotazione. 

E non ci sono solo gli incendi. In questo periodo, continua Auer, «sono numerosissime le chiamate per la presenza di vespe e, inoltre, siamo impegnati nel rifornire d’acqua potabile alcuni comuni altoatesini». Ce ne sarebbe abbastanza, insomma, ma, come sempre, non manca chi ci mette del suo per rendere la situazione ancora più difficile e chiama i vigili del fuoco per delle stupidaggini o per allarmi che poi, dopo lunghe verifiche, si rivela infondati. 

«È capitato che ci abbiano chiamati per del fumo che usciva da un cestino vicino ad un lampione», rivela Auer, «ma sarebbe bastato un bicchiere d’acqua per risolvere il problema». C’è poi chi, forse troppo apprensivo o troppo superficiale, vede del fumo e chiede l’intervento dei vigili del fuoco permanenti al 112, fornendo indicazioni vaghe e andandosene. 

«Noi arriviamo sul posto e, se non troviamo nulla – prosegue l’ufficiale – siamo obbligati a perlustrare tutta la zona per avere la certezza matematica che non ci siano incendi in corso. Non possiamo rientrare in caserma prima di averlo fatto, ma questo ci fa perdere un sacco di tempo ed energie preziose che, in questo momento, potrebbero essere impiegate altrove. Basterebbe che chi ha chiamato restasse in zona e ci fornisse precise indicazioni». La situazione è già di per sé difficile, insomma, evitiamo di dare ai vigili del fuoco lavoro inutile e ulteriori problemi. 













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