Quote rosa, Chistè nel cda Ae ma Merano prende tempo

Il sindaco Spagnolli ha puntato sull’ex consigliera diessina adesso in quota Sel. Il vice Ladinser: «Abbiamo fatto la nostra parte. Ora tocca anche a Januth»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Il primo passo per il rispetto delle «quote rosa» in seno ad Ae l’ha fatto il Comune di Bolzano che ieri ha nominato Claudia Chistè (59 anni), ex Ds e attualmente in quota Sel, nel consiglio di amministrazione al posto del dimissionario Giovanni Perini. «Per me - ha spiegato ieri l’ex consigliere comunale diessina - non si tratta di un salto al buio. Sono stata vicepresidente dei Magazzini generali e ho fatto parte, assieme all’ex sindaco Salghetti, dell’assemblea dei soci di Azienda energetica. Conosco abbastanza la materia e ho maturato una certa esperienza amministrativa». La Chistè è stata in consiglio comunale prima con la lista «Per Bolzano» (di cui facevano parte i vari Calò, Serafini ecc.) e quindi con i Ds. «Poi - precisa - ho scelto di non aderire al Pd e i fatti, col tempo, ritengo mi abbiano dato ragione».

Che effetto le fa dover entrare nel cda per una sentenza del Tar? «Ritengo che una persona, uomo o donna che sia, vada premiata per le sue capacità e per i suoi meriti. Sulla questione, peraltro, non ho alcuna intenzione di fare polemiche. Manterrò anche in futuro un profilo basso». La Chistè sottolinea come a contattarla sia stata proprio il sindaco Spagnolli.

«Ho inviato il mio curriculum ad Ae. Poi c’è stata una chiacchierata informale con il sindaco e, quindi, la nomina. Ovviamente sono contenta». Soddisfatto della scelta anche il vicesindaco Klaus Ladinser: «A decidere di puntare sulla Chistè è stato il sindaco Spagnolli ma è una scelta che rispetto e condivido a pieno. Posso aggiungere che il Comune di Bolzano è riuscito a prendere una decisione, e ad adempiere alla sentenza del Tar, in un lasso di tempo ragionevolmente breve. Noi abbiamo fatto la nostra parte, ora mi aspetto che anche Merano provveda». In realtà il sindaco Januth sta prendendo tempo e sta cercando di capire se ci sono i margini per non cambiare un altro consigliere in un momento così critico. Resta da capire se la presidente della commissione pari opportunità Ulrike Oberhammer si accontenterà di semplici rassicurazioni verbali o tornerà a pressare la giunta.

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