Raccolta firme, 5 Stelle all’attacco: manovra della casta

Vedovelli contro l’obbligo di ricorrere al notaio per le liste: pronti all’azione legale per invalidare le elezioni



Si alza la polemica sulle nuove regole provinciali per l’autenticazione delle firme per la presentazione delle liste elettorali. La necessità di ricorrere a notai, giudici di pace o cancellieri e non più a consiglieri comunali o provinciali sta mettendo in difficoltà numerosi partiti. Duro attacco di Claudio Vedovelli del Movimento 5 Stelle: «In Alto Adige per candidare alle provinciali occorrono 600 firme, autenticate dal notaio. Svp e soci verdi, rossi e neri stanno a guardare, quando invece dovrebbero vergognarsi per non aver recepito la legge nazionale, così intenti a ritagliarsi una legge elettorale su misura, da dimenticarsi della rappresentatività di tutti i cittadini». Quindi la minaccia: «Proseguiamo con la raccolta delle firme fino all' ultimo giorno valido, ma al di là dell' esito percorreremo ogni strada, anche legale, fino all' invalidazione delle prossime elezioni, per denunciare questa ennesima gestione antidemocratica, dilettantistica e prepotente, dove le regole le fanno gli stessi politici della casta alla quale certamente non si sottraggono Svp e Pd».













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