Il caso

Raduno no vax a Bolzano, indagine del Comune sui permessi

Il sindaco Renzo Caramaschi: «Si sta cercando di individuare il camion che è entrato sui prati del Talvera, per trasportare il materiale con cui è poi stato allestito il palco»



BOLZANO. «Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini e adesso sono in corso accertamenti, per individuare il camion che, sabato mattina, ha trasportato sui prati del Talvera il palco allestito per la manifestazione no-Vax».

Così il sindaco Renzo Caramaschi sul raduno che, sabato pomeriggio, ha portato sui prati 500 persone per la Questura, oltre duemila per gli organizzatori. Quasi tutti senza mascherina.

La Questura ha identificato diversi partecipanti che, nei prossimi giorni, verranno sanzionati (400 euro a testa per chi non indossava la mascherina, ndr) per il mancato rispetto delle regole anti Covid. La manifestazione risulta autorizzata, ma “nessuno ha rilasciato permessi - ha spiegato il sindaco - né all’ingresso sui prati con un camion né all’allestimento del palco”.

Caramaschi si è detto “indignato” per quanto accaduto e ha parlato di “atteggiamento da medioevo”.

«Sono stupefatto che dopo tutte le vittime e la crisi economica a livello globale causata dal Covid, ci sia chi ancora nega la gravità della pandemia, mettendo in discussione maschere e vaccini. Queste persone mettono a rischio la ripresa e il ritorno alla vita che conoscevamo prima che il virus sconvolgesse le nostre abitudini».

I no-Vax

Sono arrivati da tutte le valli dell’Alto Adige con cartelli farneticanti del tipo: “No alla sperimentazione sulla nostra pelle”; “Chi baratta la salute per la libertà non avrà né l’una né l’altra” per arrivare a paragoni demenziali: “Draghi Hitler, Speranza Mengele, inoculatori gerarchi”. Organizzatori e partecipanti sono No mask e no Vax. Pericolosi per se stessi e per gli altri. Purtroppo la manifestazione di sabato, come le altre già organizzate dai negazionisti, preoccupano ma non stupiscono.

L’Alto Adige è maglia nera a livello nazionale per le vaccinazioni dei bambini; lo stesso dicasi per le vaccinazioni contro l’influenza. Adesso è la volta del rifiuto del vaccino contro il Covid.

Sul senso di responsabilità collettivo, invocato da più parti per uscire da quest’incubo, sta prevalendo l’egoismo di chi pensa di proteggersi dal contagio, sfruttando la copertura di chi si è vaccinato. «Mi appello - ha ripetuto con forza Caramaschi - al senso civico e ricordo che a gennaio a Bolzano si viaggiava sui 144 contagi al giorno, oggi scesi soprattutto grazie alle vaccinazioni a 6/8».

Per cercare di contrastare i messaggi pericolosi che possono venire da manifestazioni come quella sul Talvera, la Provincia sta pensando ad una campagna di informazione e sensibilizzazione forte, condotta anche attraverso una serie di testimonial. Obiettivo: almeno “recuperare” gli indecisi.













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