La storia

Rahma, dall’Etiopia alla cucina di re Hintner 

Arrivata dieci anni fa in Italia, cucinava nei circoli e per le associazioni i piatti del Corno d’Africa. Poi il Covid ha interrotto il sogno. Ora lo chef stellato l’ha presa nella sua brigata


Angelo Carrillo


BOLZANO. Idee per la cucina delle feste dai più celebri chef altoatesini, ma senza rincorrere formule o ricette astruse. La semplicità sta tornando di moda, insieme al gusto per i piatti della tradizione. Ecco allora che lo Chef Herbert Hintner, patron del ristorante Zur Rose di Appiano insieme al figlio Daniel, ha da pochi mesi inaugurato un’osteria curata, Platzegg, a pochi metri dal suo storico locale. Qui viene proposta una cucina del territorio raffinata e fedele alla tradizione.

Dietro ai fornelli, oltre allo chef Hintner a preparare il menù dei giorni di festa a base di tartare di salmerino marinato, con mousse di rafano, cannelloni ripieni di cavolo nero, pane tostato, vitello nostrano in crosta di schüttelbrot con radici invernali e patate Anna, e come dolce il semifreddo di panpepato con crema di cioccolato e rhumtopf c’è una bella sorpresa: Rahma Tesfa Ahmed la talentuosa cuoca di origine etiope che i bolzanini hanno imparato a conoscere negli anni passati per le cene a base di piatti e cucina del corno d’Africa.

Herbert Hintner l’ha accolta nel suo nuovo ristorante e in pochi mesi le ha affidato compiti sempre più importanti. Nel generale apprezzamento dei numerosi clienti. «Herbert è un capo bravissimo – racconta Rahma – e mi sta insegnando molto».

La giovane ragazza etiope con la passione per la cucina è in Italia ormai da una decina di anni. «Per un paio di anni ho frequentato i corsi della scuola alberghiera Cesare Ritz. ma poi ho dovuto smettere per la nascita di mio primo figlio».

Oggi Rahma di bambini ne ha quattro, «e proprio questa è stata la spinta per farmi tornare alla ricerca di un lavoro». Gli anni della pandemia sono stati molto difficili anche per gli immigrati, messi alla prova dal calo dell’offerta lavorativa e senza la possibilità, spesso, di accedere ai sostegni per i lavoratori o le imprese.

«Abbiamo trascorso un anno in Germania, ma alla fine siamo stati costretti, io e mio marito a ricongiungerci con gli altri familiari a Bolzano e ricominciare da capo». La difficoltà di una famiglia di immigrati con bambini per trovare un alloggio è stata risolta grazie alla grande rete della solidarietà bolzanina e all’associazione Volontarius che ha affittato loro un appartamento ad Appiano. Poi è partita la ricerca di lavoro in uno dei momenti più difficili anche per la realtà altoatesina.

«Volevo tornare a cucinare anche per gli altri – ricorda Rahma – ma organizzare le cene come per l’associazione Vispa Teresa, non era più possibile». Ad aiutarla la carenza di personale nella ristorazione e negli alberghi locali. «Non si riusciva a trovare personale – racconta Hintner - e anche adesso il problema è davvero grande. Nonostante le buone paghe e condizioni sicuramente migliori rispetto al passato, eravamo alla costante ricerca di addetti sia in sala che in cucina».

Così si sono spalancate le porte anche per una mamma di 4 bambini con tanta voglia di lavorare, nonostante gli orari della ristorazione, che prevedono turni sia mattina che a sera. «All’inizio è stato bello ma faticoso - dice Rahma -, un’avventura fantastica, che mi ha riempito di gioia e voglia di fare. Sognavo da tempo di tornare dietro ai fornelli e dedicarmi al lavoro che tanto amo: cucinare cose buone per gli altri».

Bravissima e organizzatissima, la descrive chef Hintner. «All’inizio il capo mi ha messo a fare gnocchi dalla mattina alla sera – prosegue lei – ravioli e pasta fresca. Ho imparato tanto».

Poi gradualmente sempre più responsabilità. «Sono sopravvenute anche difficoltà familiari e stavo per molare – racconta ancora – perché non è facile seguire i bambini se si lavora tanto». Difficoltà anche per la lingua, visto che il più piccolo frequenta la scuola elementare tedesca. «Un’ulteriore problema che stiamo cercando di risolvere con lezioni integrative. A un certo punto ne ho dovuto parlare a Herbert perché ero davvero in difficoltà». Hintner le ha concesso un part time e alle 13 Rahma può tornare a casa ad aiutare i bambini. «Ma il fine settimana rimango a tempo pieno. La cucina deve lavorare». Il sogno continua.













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